Per quanto riguarda i corsi di laurea triennale delle classi di Biotecnologie (L-2), Geografia (L-6), Scienze Biologiche (L-13), Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e la Natura (L-32) e Scienze Geologiche (L34) la migliore scelta è sempre l’Università di Camerino, che si conferma al primo posto nella classifica Censis per l’area geo-biologica 2016. L’ateneo marchigiano bissa il successo dell’anno scorso ottenendo una media di 103,5 punti (+3 punti rispetto al 2015), dimostrandosi in costante crescita per quanto riguarda la qualità della propria offerta formativa.
Al secondo posto della graduatoria – ma staccata di 10 punti – stavolta c’è l’Università di Bologna (93,5), che balza in avanti dal quinto posto dell’anno passato. Al terzo posto, con un punto in meno rispetto all’Alma Mater, c’è Pavia (92,5), anch’essa in rimonta. Quarte a pari merito sono Torino e Padova, con 92 punti, mentre al quinto posto della classifica Censis per l’area geo-biologica 2016 è finita Parma (91), che ha perso 5 punti e tre posizioni rispetto al 2015, quando si meritò la medaglia d’argento.
Nelle prime dieci posizioni della graduatoria si sono classificate anche, nell’ordine, Urbino (90,5), la coppia formata dall’Università di Modena e Reggio Emilia e da Milano-Bicocca (90), l’Università dell’Insubria (89), la Statale di Milano (88) e l’Università del Piemonte Orientale (87). A seguire l’ateneo piemontese, la classifica Censis per l’area geo-biologica 2016 vede Perugia (86,5), il trio Siena–Tuscia–Trieste (86) e l’accoppiata Ferrara–Genova (85,5), che precede Sassari (84,5).
Nella seconda parte della classifica Censis per l’area geo-biologica 2016 si sono piazzate Roma Tre (83,5), l’Università Politecnica delle Marche (82,5), Pisa (82), La Sapienza di Roma (81,5) e la coppia composta da Salerno e Università del Salento (81), che è riuscita a stare davanti all’Università della Calabria (80,5) e a quella di Cagliari (80), quest’ultima una delle sorprese in negativo della graduatoria, avendo perso diverse posizioni rispetto al 2015.
La zona più bassa della classifica Censis per l’area geo-biologica 2016 è occupata dalle università de L’Aquila (79), del Sannio (78), di Firenze (77), Bari (76), Roma Tor Vergata (75,5), Napoli Parthenope (72,5), Messina (72, in rimonta dall’ultima posizione) e Catania (71). Ancora una volta relegate nel terzetto di coda della graduatoria sono finite le partenopee “Federico II” (70), che è terzultima, e Seconda Università di Napoli (69,5), anche quest’anno penultima, che precedono l’Università di Palermo, incapace di schiodarsi dall’ultima posizione, alla quale in questa occasione sono stati attribuiti 69 punti (-0,5 rispetto a dodici mesi fa).