La classifica Censis area socio-politica atenei privati 2016 ha emesso il proprio verdetto: è la LUISS il miglior ateneo per frequentare un corso di laurea di I livello afferente alle classi di Scienze del Turismo (L-15); Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione (L-16); Scienze della Comunicazione (L-20); Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali (L-36); Scienze Sociali per la Cooperazione, lo Sviluppo e la Pace (L-37); Servizio Sociale (L-39); Sociologia (L-40). L’università romana ha conquistato il primo posto grazie al 110 ottenuto per la progressione di carriera dei propri studenti e al 99 per i rapporti internazionali, che l’hanno portata a una media di 104,5 punti.
Sul secondo gradino del podio della classifica Censis area socio-politica atenei privati 2016 c’è l’Università della Valle d’Aosta, alla quale è stato assegnato un punteggio medio pari a 97,5 (100 punti per la progressione di carriera e 95 per l’internazionalizzazione). Tre punti in meno – 54,4 (110 per la progressione di carriera e 79 per l’internazionalizzazione) – sono stati quelli che l’istituto di ricerca socioeconomica ha deciso di attribuire alla Cattolica, che si è piazzata in terza posizione, davanti alla Libera Università di Bolzano, quarta con 91,5.
Esattamente a metà della classifica Censis area socio-politica atenei privati 2016 è finita la LUMSA, attestatasi al quinto posto con un punteggio medio pari a 88,5, che le ha permesso di stare davanti allo IULM, classificatosi in sesta – e terzultima – posizione per via di una media fermatasi a 85 punti. Al settimo e penultimo posto della graduatoria si trova l’Università “Kore” di Enna, che non è riuscita ad ottenere più di 79,5 di media.
Il fanalino di coda della classifica Censis area socio-politica atenei privati 2016 è, infine, l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, ultima con un punteggio medio pari a 74,5. L’ateneo partenopeo non è riuscito a sfondare quota 80 punti in nessuno dei due indicatori considerati, ottenendone 79 per la progressione di carriera dei propri studenti e solo 70 per l’internazionalizzazione.