Una volta tanto, da una graduatoria internazionale arrivano ottime notizie per gli atenei italiani. Nella classifica Times Higher Education 100 under 50 2016, infatti, c’è un’istituzione nostrana che ha raggiunto addirittura la top ten: è la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che è riuscita a piazzarsi al decimo posto dell’elenco stilato dalla rivista inglese Times Higher Education (THE), dedicato alle università fondate da meno di cinquant’anni.
La Scuola Superiore Sant’Anna ha appena ventinove anni di storia – è stata fondata nel 1987 – ma già si fa valere a livello internazionale, con grande soddisfazione dei vertici dell’ateneo e, in particolare, del rettore Pierdomenico Perata, che commentando la notizia ha enfatizzato la capacità di docenti e ricercatori italiani di dare il meglio nonostante le scarse risorse a disposizione. Oltre all’università toscana, per l’Italia nella classifica Times Higher Education 100 under 50 2016 ci sono anche la Bicocca di Milano (al 51esimo posto), l’Università di Verona (al 66esimo), Roma Tre (72esima), Tor Vergata (81esima) e l’Università di Brescia (86esima).
Prendendo in considerazione solo le istituzioni più giovani, la classifica Times Higher Education 100 under 50 2016 dà indicazioni sul futuro del mondo accademico. Quello che emerge dalla graduatoria appena pubblicata è che l’egemonia mondiale, tradizionalmente detenuta dalle università anglosassoni, negli anni a venire potrebbe spostarsi in Asia. La prima in graduatoria è, infatti, la svizzera École Polytechnique Fédérale di Losanna, ma dietro di lei c’è un drappello di atenei asiatici composto dalla Nanyang Technological University di Singapore (seconda), dalla Hong Kong University of Science and Technology (terza), dalle sudcoreane Pohang University of Science and Technology e Korea Advanced Institute of Science and Technology (rispettivamente quinta e sesta), mentre le istituzioni britanniche e statunitensi nelle prime 40 posizioni sono appena tre.
I parametri sui quali si è basta la classifica Times Higher Education 100 under 50 2016 – che si avvale di un sistema di valutazione ponderato, in modo che la graduatoria non sia influenzata dalle dimensioni del singolo ateneo – sono diversi. Tra i requisiti fondamentali per farne parte c’è quello di avere almeno 200 pubblicazioni in ciascuno dei cinque anni precedenti all’elaborazione della classifica (per un totale di 1.000) su riviste internazionali di elevato impatto.