Alla fine il rettore ha dovuto cedere: gli oltre 50mila iscritti dell’Università di Austin, in Texas (USA) potranno andare a lezione armati. Dopo questo, di certo, nessuno potrà più mettere in dubbio il rispetto dell’ateneo per il II emendamento della Costituzione americana, che consente a ogni cittadino di detenere e usare un’arma, né quello per le leggi locali.
È, infatti, proprio a causa dell’approvazione di un provvedimento da parte della maggioranza repubblicana che governa lo Stato del Texas che dal prossimo anno accademico gli studenti dell’ateneo pubblico potranno portare nelle aule pistole, fucili, coltelli e simili. La legge stabilisce che dal 1° agosto prossimo i cittadini possano introdurre armi in ogni edificio pubblico dello Stato, università compresa. E a nulla sono valse, alla fine, le proteste del rettore Greg Fenves, che si è pronunciato molto duramente contro la possibilità che gli studenti vadano a lezione armati, sottolineando che le armi non hanno nulla a che vedere con l’università.
L’Università di Austin è stata obbligata ad accettare la cosa, anche se ha annunciato che manterrà in vigore il divieto di portare armi nei dormitori, agli eventi sportivi e all’interno dei laboratori. Anche i docenti contrari al provvedimento, se non lo condividono con colleghi di diverse vedute, potranno vietare agli studenti di entrare nel proprio ufficio con delle armi. Gli atenei privati del Texas, invece, potranno decidere liberamente se uniformarsi o meno alla norma. Per il momento, comunque, tutti hanno annunciato che non hanno intenzione di permettere ai loro iscritti di andare a lezione armati.
La notizia ha destato la preoccupazione di molti studenti, visto che gli Stati Uniti non sono nuovi a sparatorie all’interno di scuole e università, troppo spesso trasformatesi in autentici massacri, e la possibilità di andare a lezione armati sicuramente non riduce – tutt’altro – la probabilità che tragedie del genere si ripetano.