University2Business (U2B) boccia le competenze digitali dei giovani italiani. La società del Gruppo Digital 360 ha condotto un’indagine dal titolo “Il futuro è oggi: sei pronto?” dalla quale emerge che quando si tratta di usarli in ambito lavorativo Twitter, Facebook e Instagram diventano degli sconosciuti per gli studenti universitari italiani.
Sembrerà strano, perché navigare in Internet e usare i social network sono attività che fanno ormai parte integrante della quotidianità soprattutto delle fasce più giovani della popolazione, eppure stando ai dati raccolti da U2B solo un universitario su cinque è capace di gestire (e magari già lo fa) una pagina Facebook che non sia quella personale oppure un canale YouTube o ancora di occuparsi di vendita online.
Le competenze digitali degli studenti nostrani sono ancora più scarse a proposito di concetti specifici come “mobile advertising”, “cloud”, “fatturazione elettronica” e “big data”, concetti dei quali solo uno su quattro è in grado di dare la giusta definizione. La situazione si risolleva, però, se si entra nel campo dello sviluppo di software. Più del 20 per cento degli universitari, indipendentemente dal corso di studi frequentato, sta imparando a programmare e il 10 per cento ne è già capace.
A proposito dei risultati dell’indagine che ha misurato le competenze digitali dei giovani, Andrea Rangone, CEO di Digital 360, ha sottolineato come “la maggioranza degli studenti universitari italiani oggi si affacci al mondo del lavoro con una scarsa conoscenza della trasformazione digitale in atto nell’economia, con un approccio passivo al mondo digitale”. Tuttavia ci sono anche delle luci oltre alle ombre, che si debbono principalmente a “un gruppo di studenti trasversale rispetto alle facoltà e alle aree geografiche del Paese che ha capito l’importanza delle tecnologie digitali e sa utilizzarle in modo proattivo e progettuale, assumendo nel contempo uno spirito imprenditoriale“.
Proprio quest’ultimo spirito non sembra mancare agli universitari del nostro Paese. Tre su dieci hanno infatti dichiarato di aver frequentato un corso su come creare una nuova azienda e 4 su dieci hanno detto di aver avuto almeno un’idea di business. Idea che per la metà di questo 40 per cento ha già portato all’avvio di un’attività o sta per farlo.