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Giovani in fuga all’estero: più di 45mila gli under 40 che hanno fatto le valigie

da | Gen 2016 | News | 1 commento

Fanno la valigia e se ne vanno a cercare altrove quello che l’Italia non sa dare loro. Sono i giovani in fuga all’estero, che aumentano ogni anno di più, anche a causa dell’estrema lentezza che il nostro Paese sta dimostrando nel ripartire dopo gli anni più neri della crisi. Un recentissimo rapporto della Camera di Commercio di Milano e Brianza, elaborato sulla base dei dati raccolti dall’Istat ha evidenziato che nel 2014 sono stati 90mila i nostri connazionali che hanno portato la propria residenza all’estero, di cui oltre la metà under 40.

 

Rispetto alla rilevazione del 2012 il numero degli italiani emigrati è cresciuto del 12,7 per cento, ma quello di coloro che appartengono alla fascia d’età tra i 18 e i 39 anni è aumentato del 34,4 per cento. In sostanza, più di 3 giovani (3,3 per l’esattezza) ogni mille abitanti hanno abbandonato stabilmente il suo patrio. Il fenomeno dei giovani in fuga all’estero interessa soprattutto le città più che i piccoli centri ed è Milano a guidare la classifica delle partenze (3.300), seguita da Roma (2.450), Napoli (1.885) e Torino (1.653). Il capoluogo lombardo, tuttavia, è anche la città che ha fatto registrare l’incremento più moderato, con un +451 partenze in confronto al 2012, rispetto al +829 di Roma e Palermo e al +757 di Napoli.

I numeri della Camera di Commercio di Milano e Brianza, già di per sé preoccupanti, potrebbero essere addirittura sottostimati, visto che un altro studio, realizzato dalla Fondazione Migrantes, per il 2014 ha mostrato un dato ancora più elevato per quanto riguarda gli espatri: 101.297. A scegliere di varcare i confini sono soprattutto gli uomini (56 per cento) e, in generale, a partire sono per lo più soggetti non sposati (59,1 per cento). Rispetto al totale di coloro che hanno spostato la propria residenza in un altro stato nel 2014, la quota di giovani in fuga all’estero è, secondo la Fondazione Migrantes, pari al 35,8 per cento.

Questo problema, che spesso riappare sulle pagine dei giornali, ma raramente viene messo al centro dell’agenda politica, è tutt’altro che trascurabile. Se non altro per l’investimento a fondo perduto che l’Italia compie per istruire e formare individui che poi vanno a portare la propria competenza e professionalità altrove. Secondo una stima dal 2008 al 2014 sarebbero stati 23 i milioni di euro che il nostro Paese ha letteralmente regalato ad altre nazioni.

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Luigi
Luigi
8 anni fa

Sono sempre di più i ragazzi (e non) che lasciano l’italia, tra i motivi principali ci sono la mancanza di lavoro, i servizi che non funzionano, la qualità della vita, il lavoro mal pagato, e tanto tanto altro ancora…personalmente ho amici che si sono laureati e subito dopo sono andati all’estero ed hanno subito trovato un lavoro, con contratto a tempo indeterminato, ottimo stipendio e gli hanno subito assegno lavori di responsabilità, il tutto senza fare anni ed anni di schivismo alle dipendenze di qualcuno che in italia a stento gli avrebbe pagato il rimborso spese.

Nel nostro paese tra le tante cose che non vanno come dovrebbero c’è soprattutto la mentalità di molti datori di lavoro, mentalità che è difficile trovare anche ai tempo del medioevo, in mabito lavorativo bisogna cambiare mentalità e approccio nei confronti dei lavoratori, quando le aziende sono in crisi la prima cosa che tagliano sono i dipendenti come se il problema fosse quello, quando magari nella medesima azienda poi si scoprono dirigenti strapagati che non sanno fare il loro lavoro, oppure sprechi di denaro in quantità smisurate…..

A tutti coloro che intendono trasferirsi all’estero consiglio di non farsi prendere dalla smania di fuggire e partire subito, prima di fare un passo del genere bisogna informarsi sul paese verso cui ci si vuole trasferire e prendere informazioni, internet come sempre è una manna dal cielo e si possono trovare tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno, l’organizzazione è importantissima, per farvi un’idea date uno sguardo a questa pagina

http://www.bloglavoro.com/2015/08/05/lavorare-all-estero-siti-per-trovare-lavoro-in-europa.htm

un’ottimo elenco di siti per trovare lavoro all’estero, inoltre vi consiglio di prendere informazioni anche sullo stile di vita, sulle tasse e sulla burocrazia del paese in cui intendete trasferirvi, è necessario avere un quadro completo per non fare un buco nell’acqua.