Approvata questo weekend in notturna dalla Camera, la Legge di Stabilità 2016 attende adesso il sì del Senato per il via libera definitivo, ma scontenta gli studenti universitari, soprattutto per via del mancato incremento del fondo statale per le borse di studio. Il governo Renzi, accusa Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari (Udu), “ha fatto un grande vanto dei 55 milioni aggiunti al fondi integrativo statale per le borse di studio, che però, già dall’anno prossimo, diventeranno 5”. Niente rispetto alle reali necessità, visto che, prosegue Dionisio, “solo per garantire le borse di studio agli idonei non beneficiari servono almeno 200 milioni”.
L’esecutivo non è intervenuto nemmeno sulla questione del nuovo ISEE, per colpa del quale molti che in passato sono stati beneficiari della borsa quest’anno non hanno potuto ricevere il contributo. E la Legge di Stabilità non prevede nemmeno, secondo le associazioni studentesche, misure efficaci in tema di reclutamento né un aumento del Fondo di finanziamento ordinario e continua a infliggere tagli all’edilizia universitaria.
Per quanto riguarda il reclutamento, a non piacere alle associazioni studentesche è in particolare l’emendamento alla Legge di Stabilità che prevede la possibilità di assumere i 500 docenti che dovrebbero essere reclutati per merito anche in assenza dell’abilitazione scientifica nazionale. Questa misura, sottolinea il coordinatore dell’Udu, è non solo “contraddittoria rispetto alla legge vigente, ma rappresenta una vera e propria forma di disparità di trattamento”.
La condanna nei confronti è della Legge di Stabilità è senza appello: secondo l’Udu “è evidente che questa legge di stabilità non pone affatto le condizioni per un miglioramento reale dell’università italiana”. Anche lo stanziamento di 290 milioni per il bonus di 500 euro destinato ai neo maggiorenni per volere del premier Renzi è preso di mira dalle associazioni studentesche: “non è il modo giusto per promuovere la cultura. I giovani hanno bisogno di fondi strutturali per poter usufruire di servizi, non di regali una tantum”, dice Albero Irone, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi.
L’accusa principale di Udu e Rete degli Studenti nei confronti del governo è quella di mancare di progettualità, ricorrendo solo a spot e misure una tantum, e la Legge di Stabilità 2016, che era stata presentata da Matteo Renzi come “Italia Orgogliosa” parla, secondo gli studenti, “solo a una parte del Paese e dell’elettorato, dimenticando l’istruzione e le fasce più deboli della popolazione”. Niente di cui andare orgogliosi, insomma, così, chiosano Irone e Dionisio “Il Parlamento ha perso ancora una volta l’occasione di cambiare segno al futuro del nostro Paese.”