Il giorno in cui la fantascienza diverrà realtà si avvicina sempre di più. In un mondo sempre più dominato da tecnologie fino a qualche decennio fa impensabili e adesso indispensabili, anche l’intelligenza artificiale fa passi da gigante, arrivando ad essere paragonabile a quella umana. A dispetto degli scettici, in Giappone una macchina ha dimostrato di poter addirittura ottenere risultati superiori alla media degli studenti umani nei test d’ammissione universitari.
Detta così, la notizia potrebbe anche non stupire. Del resto qualunque computer, anche il nostro laptop di casa, sarebbe in grado di rispondere correttamente alle domande di un test usando le proprie capacità di calcolo e immagazzinamento delle informazioni. Il salto di qualità dell’intelligenza artificiale nipponica è rappresentato dal fatto che questa tecnologia è in grado di interpretare e comprendere correttamente il linguaggio, proprio come fa il nostro cervello.
Questa speciale caratteristica ha consentito all’intelligenza artificiale usata dagli scienziati del National Institute of Informatics di Tokyo di superare con un punteggio di 511 su 950 un test d’ammissione universitario, dimostrando di cavarsela alla grande soprattutto in storia e matematica. E gli ha permesso, soprattutto, di superare di ben 95 punti il risultato mediamente ottenuto dagli studenti in carne e ossa.
Un analogo esperimento era già stato tentato recentemente negli Stati Uniti da ricercatori dell’Allen Institute for Artificial Intelligence in collaborazione con la Washington University. In questo caso, però, pur avendo comunque superato la sufficienza nel test d’ammissione, l’intelligenza artificiale impiegata non era riuscita – sebbene per poco – a battere il cervello umano, fermandosi a un punteggio di 500, mentre la media degli studenti aveva ottenuto 513 punti.
I risultati ottenuti in questi due esperimenti sembrerebbero rafforzare la credibilità delle previsioni che già 5-6 anni fa ipotizzavano l’arrivo della prima intelligenza artificiale avanzata entro il 2020. In un prossimo futuro, quini, ci aspetta una realtà nella quale le macchine saranno in grado di pensare da sole? Di sicuro adesso sembra decisamente meno improbabile che accada.