La LUISS è saldamente al comando del gruppo di università non statali con un numero di studenti tra i 5mila e i 10mila. A stabilirlo è la classifica Censis 2015 degli atenei privati medi, che con un punteggio medio pari a 88,6 la pone al primo posto nella categoria. Per l’ateneo romano si tratta di una conferma, visto che già l’anno scorso, quando debuttarono le graduatorie delle istituzioni accademiche non statali, si guadagnò la piazza più prestigiosa. Il fiore all’occhiello della LUISS sono ancora una volta le borse, premiate con il massimo dei voti (110), mentre si confermano i problemi per ciò che attiene ai servizi, ai quali è stato assegnato un non particolarmente brillante 70. Non sono perfetti neppure i servizi, che si fermano a 78 punti, ma sono degni di nota i contenuti web (92) e l’internazionalizzazione (93).
Niente di nuovo anche al secondo posto della classifica Censis 2015 degli atenei privati medi, dove ritroviamo la LUMSA, forte di un punteggio di 77,2, in calo rispetto al 2014, ma che è bastato ad ottenere la medaglia d’argento. Il punto di forza dell’ateneo è l’internazionalizzazione (89), mentre il tallone d’Achille sono i servizi, che vanno poco oltre il punteggio minimo (67).
Poiché la classifica Censis 2015 degli atenei privati medi comprende solo quattro università, succede che il terzo posto in graduatoria sia anche l’ultimo. L’Università “Kore” di Enna e l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, infatti, hanno avuto lo stesso punteggio medio, cioè 70,6. Per l’ateneo siciliano il terzo posto nella classifica Censis 2015 degli atenei privati medi è una conferma, mentre quello campano risale di una posizione. Per entrambi, la media è piuttosto bassa e in due indicatori su cinque non si è riusciti ad andare oltre il punteggio minimo (66).
I servizi della Kore e quelli della Suor Orsola hanno ricevuto 72 punti, ma sul piano delle borse la siciliana ha ricevuto due punti in più (76 contro 74) e su quello delle strutture il vantaggio della Kore è salito a sette punti (73 contro 66). I contenuti web, però, non sono il punto forte dell’università ennese, che è stata superata da quella napoletana 75 a 66. Sul piano dell’internazionalizzazione, invece, è stato un pareggio (66).