Amico si presenta in bermuda, sospesa seduta di laurea
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Un giovane indossa i bermuda, alla Federico II di Napoli sospesa seduta di laurea

da | Giu 2015 | News | 0 commenti

Deve averlo considerato un affronto intollerabile la commissione che ha deciso di sospendere una seduta di laurea all’Università “Federico II” di Napoli a causa della presenza, tra gli ospiti, di un giovane in bermuda. Il ragazzo, amico di uno dei laureandi, è stato invitato a lasciare l’aula nella quale si dovevano svolgere le discussioni e solo dopo il suo allontanamento tutto è ripreso regolarmente.

A stabilire la sospensione della seduta di laurea è stato il professor Marco Musella, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e docente di Economia politica, che nei giorni scorsi aveva già diffuso un avviso nel quale chiedeva ai laureandi e a tutti i loro ospiti di indossare un abbigliamento consono durante le discussioni delle tesi. Tassativamente vietati, dunque, abiti corti, bermuda, canottiere, infradito, ecc.

L’avviso del direttore del dipartimento era categorico e il divieto è stato fatto osservare in maniera inflessibile. Tant’è che, sebbene sedesse tra il pubblico, la presenza del giovane in bermuda non è passata inosservata e ha fatto scattare una sospensione, durata circa 10 minuti, della seduta di laurea che si stava svolgendo, con contestuale allontanamento del ragazzo.

Insomma, si può tranquillamente dire che alla “Federico II” il decoro è tenuto nella massima considerazione e che con esso non si può proprio scherzare. Ma tanto rigore dal punto di vista dell’abbigliamento sembra un po’ eccessivo agli studenti, che lamentano la scarsa attenzione rivolta, invece, a problemi che essi percepiscono come più urgenti e gravi. Secondo loro a Scienze Politiche, infatti, non vi sono un’aula informatica né un laboratorio linguistico adeguati alle esigenze, manca la carta igienica nei bagni e si verificano perfino aggressioni da parte di esterni nell’ambito delle strutture universitarie.

Prima di pensare bermuda o ai sandali, accusano, ci sarebbero ben altri provvedimenti da prendere, che migliorerebbero  la vita accademica molto di più del non vedere tra il pubblico di una seduta di laurea nessuno che indossi i pantaloni corti.

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