Trent University di Nottingham, pet therapy con i maialini
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Trent University di Nottingham, la pet therapy anti stress si fa con i maialini

da | Giu 2015 | News | 0 commenti

Una pet therapy insolita, senza cuccioli di cane o di gatto e neppure morbidi coniglietti. Per combattere lo stress gli studenti della Trent University di Nottingham (Regno Unito) hanno scelto dei simpatici maialini. Sono sette i piccoli suini ospitati in una zona apposita del campus universitario, denominata ‘Piglet room’ (cioè ‘stanza dei porcellini’), alla quale gli iscritti possono accedere per scaricare la tensione pre-esame o rilassarsi dopo ore di lezione accarezzando e giocando con gli animaletti.

A lanciare il progetto è stata l’organizzazione studentesca della Trent, che ne va fiera non solo perché la presenza dei maialini permetterà agli studenti di fare una pausa di relax, ma anche perché consentirà di raccogliere fondi per uno scopo benefico.

L’idea di questa particolare pet therapy contro lo stress, l’ansia e la stanchezza ha avuto un successo immediato. I maialini ospitati nella Piglet room hanno rapidamente conquistato il cuore degli universitari e le loro foto stanno letteralmente spopolando sui social media, tanto che i sette piccoli suini sono ormai delle vere star, soprattutto su Twitter.

L’iniziativa di creare una ‘stanza dei cuccioli’ nella quale gli studenti possono praticare in autonomia una pet therapy anti stress non è nuova in Gran Bretagna – tra i precedenti c’è, ad esempio, quello dell’Università di Aberdeen (Scozia) – ma è la prima volta che la scelta dell’animale ricade sui maialini. In realtà, alla Trent University di Nottingham la strada della pet therapy per gli universitari era stata intrapresa già l’anno scorso, quando l’ateneo decise di “adottare” un gruppo di teneri cagnolini.

Dietro il progetto della Piglet room – e anche quello della ‘stanza dei cagnolini’ del 2014 – non c’è solo l’intento di offrire un servizio di pet therapy agli studenti stressati. La presenza nel campus dei sette piccoli maialini, infatti, è frutto della collaborazione con il consorzio ‘Petpiggies’, grazie alla quale l’iniziativa servirà anche a raccogliere fondi in favore delle associazione che si occupano della tutela dei diritti dei non vedenti.

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