Scoperto da un team italiano il gene che ferma il cancro
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Bloccare i tumori controllando l’infiammazione. Un team italiano scopere un gene che ferma il cancro

da | Feb 2015 | News | 0 commenti

Un gruppo di ricercatori dell’Università Humanitas di Milano ha scoperto un gene che ferma il cancro, grazie alla sua capacità di tenere sotto controllo la risposta infiammatoria che favorisce lo sviluppo di molti tumori. Benché debba fare i conti con finanziamenti ridotti e scarsa valorizzazione, dunque, ancora una volta la ricerca italiana non manca di ottenere straordinari risultati.

Questo successo non sarebbe stato possibile senza l’intervento dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), che ha fornito i fondi necessari a portare avanti lo studio. Il lavoro del team coordinato dal prof. Alberto Mantovani si è meritato la pubblicazione sulla rivista Cell, la cui autorevolezza certifica l’importanza della scoperta.

Il gene che ferma il cancro si chiama PTX3 ed era stato scoperto vent’anni fa proprio dal professor Mantovani, immunologo di fama mondiale. Quello che ancora non era del tutto noto era il meccanismo attraverso il quale esso opera come oncosoppressore, cioè come freno nei confronti dei tumori. Grazie al sostegno di AIRC questo processo è stato adesso svelato e, come ha spiegato Mantovani, presto potrà essere sfruttato a scopo terapeutico, soprattutto per neoplasie come quelle del colon, della pelle e per i sarcomi.

Oltre alla capacità di crescere in maniera incontrollata, all’immortalità e all’abilità di produrre nuovi vasi sanguigni per alimentarsi, le cellule tumorali stimolano l’infiammazione, una reazione del sistema immunitario che dovrebbe combattere i nemici dell’organismo e, invece, nel caso delle neoplasie, finisce per aiutarne lo sviluppo. PTX3, il gene che ferma il cancro, produce una proteina ha la capacità di tenere sotto controllo proprio questo processo, ma in alcuni tipi di cancro la proteina viene come ‘spenta’ e la proliferazione delle cellule maligne prosegue anche tramite l’aiuto di macrofagi impazziti. Grazie alla scoperta del gruppo di ricerca milanese, invece, la proteina prodotta dal gene che ferma il cancro potrebbe essere iniettata come farmaco per stoppare sul nascere la proliferazione delle cellule tumorali.

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