Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha firmato il decreto per il riordino delle scuole di specializzazione mediche. Le novità più importanti sono la riduzione di un anno della maggior parte dei percorsi e quella del numero totale delle scuole.
Non ci saranno più percorsi di 6 anni e quelli attualmente di durata quinquennale diventeranno quadriennali. La riduzione della durata del percorso interesserà 30 scuole. Il riordino delle scuole di specializzazione mediche riguarda anche la razionalizzazione del numero totale, che passa dalle 61 attuali a 55: due scuole saranno del tutto soppresse – Medicina aeronautica e spaziale e Odontoiatria clinica generale – mentre altre cinque saranno accorpate.
Il ministro aveva più volte annunciato di voler procedere al riordino delle scuole di specializzazione mediche, soffermandosi più volte sulla necessità di abbreviare i percorsi. Commentando la firma del decreto, Stefania Giannini ha commentato: “Si tratta di un provvedimento atteso che consentirà ai nostri giovani medici di specializzarsi in anticipo e di entrare prima nella professione“. Ma il provvedimento di riordino delle scuole di specializzazione mediche avrà anche un altro importantissimo effetto, quello di “incrementare le borse messe a disposizione dal ministero, che per quest’anno saranno circa 700 in più”, ha annunciato il ministro.
Adesso la palla passa alle università, alle quali il MIUR chiede di procedere speditamente alla revisione degli ordinamenti, dato che il ministero sta già lavorando al secondo bando di concorso nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione e il riordino comporta la riorganizzazione anche di obiettivi formativi e distribuzione dei crediti.
Secondo quanto stabilito dal MIUR, la formazione degli specializzandi dovrà essere per almeno il 70 per cento costituita da attività professionalizzanti, ovvero esperienze pratiche e tirocinio. Tra le novità del riordino delle scuole di specializzazione mediche c’è anche quella che gli specializzandi potranno seguire il proprio percorso all’interno di una rete più estesa, che potrà andare oltre le strutture degli atenei e comprendere anche quelle del Servizio sanitario nazionale.Affinché il riordino delle scuole di specializzazione mediche diventi effettivo manca un ultimo passo, ovvero la firma del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, attesa per i prossimi giorni.