L'insorgenza del cancro? Dipende dalla sfortuna
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Cancro, nell’insorgenza la sfortuna incide più dei cattivi stili di vita

da | Gen 2015 | News | 0 commenti

Abitudini poco salutari come il fumo o un’alimentazione scorretta incidono sull’insorgenza del cancro in misura minore rispetto alla sfortuna, questo almeno per quanto riguarda alcuni tipi di tumore. A dirlo è uno studio della prestigiosa Johns Hopkins University di Baltimora, negli Stati Uniti. I ricercatori americani hanno scoperto che su 31 tipi di neoplasie il 65 per cento è dovuto a “sfortuna biologica”, ovvero a mutazioni anomale delle cellule staminali che nulla hanno a che fare con lo stile di vita.

La ricerca è stata pubblicata su Science, una delle più importanti riviste scientifiche, e sembra sgretolare alcune delle convinzioni finora esistenti. Stando a quanto emerso dall’analisi delle replicazioni del DNA delle staminali dei tessuti, l’insorgenza del cancro sarebbe spesso frutto di mutazioni casuali, contro le quali non è possibile al momento alcuna prevenzione. Sono 22 – sui 31 esaminati – i tipi di tumore che dipendono più dalla “sfortuna” che da cause ambientali o predisposizioni ereditarie. Tra essi, quelli al duodeno, alle ovaie e ai testicoli.

I rimanenti 9 tipi di tumore – in particolare quelli a polmoni, fegato, pelle e tiroide – sono invece più dipendenti da fattori legati alla genetica e allo stile di vita, ma la sfortuna gioca un ruolo importante anche nella loro insorgenza, ecco perché, ad esempio, ci sono fumatori che non si ammalano di cancro: spesso erroneamente si attribuisce ciò a “buoni geni”, ma – come spiega Bert Volgenstein, uno degli autori dello studio – “la verità è che sono invece solo fortunati”.

Dunque, il cambiamento degli stili di vita può essere determinante nell’evitare l’insorgenza del cancro, ma non in tutti i casi, per questo assume un ruolo determinante la diagnosi precoce, che consente di intervenire con la chirurgia quando il tumore è ancora asportabile. Dalle analisi effettuate dai ricercatori della Johns Hopkins University si è scoperto anche che i tessuti nei quali avvengono più replicazioni cellulari sono anche più soggetti alle mutazioni casuali e pertanto hanno più probabilità di sviluppare tumori.

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