Avete studiato all’Università di Bologna? A giugno 2015 il vostro ex-ateneo vi aspetta per un evento molto particolare: un raduno che è stato battezzato ‘ReUniOn’ e che guarda alle tradizioni statunitensi. Chiamare a raccolta i propri ex-studenti per tenere vivo il legame con l’istituzione presso la quale si sono formati, infatti, è una consuetudine tipica dei college nordamericani, i quali da sempre promuovono il senso di appartenenza e seguono i propri alumni ben oltre il conseguimento della laurea, attraverso l’invio di materiale informativo (bollettini d’ateneo, riviste, ecc.) e l’organizzazione di incontri collettivi.
In Italia la ReUniOn dell’Università di Bologna è la prima iniziativa del genere e, se in molti raccoglieranno l’invito, si prevede che dal 19 al 21 giugno prossimi la città emiliana sarà letteralmente invasa dai laureati dell’Alma Mater Studiorum, il più antico ateneo del mondo.
Il nome scelto per l’evento si spiega così: ‘Re’ sta per ritorno, ‘Uni’ per università e ‘On’ indica l’accensione. Ad aprire la ReUniOn degli alumni il 19 giugno sarà la cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca a circa 500 studenti. L’appuntamento in questo caso è in Piazza Maggiore, il salotto buono della città, la cui cittadinanza è chiamata a prendere parte attiva alla manifestazione dell’orgoglio Unibo.
La ReUniOn degli alumni dell’Università di Bologna è stata pensata perché, come ha spiegato il rettore Ivano Dionigi, i laureati dell’ateneo “sono i veri ambasciatori nel mondo” dell’Alma Mater. L’intenzione è quella di “creare una grande festa, per capire come è cambiata l’università, Bologna e come sono cambiati loro” e, in questa prospettiva, un anno fa è partito un censimento di tutti i laureati dell’ateneo. Tutti loro saranno invitati all’evento, sia quelli famosi che quelli che non hanno acquisito notorietà, e ci saranno anche i laureati honoris causa. E “saranno tutti sullo stesso piano”, assicura il rettore Dionigi.
Chissà se altri atenei seguiranno l’esempio e se l’iniziativa dell’Università di Bologna non sarà il primo passo per radicare anche in Italia la tradizione dei raduni degli ex-studenti.