“Arruolati” via e-mail dalla Guardia di Finanza nella lotta senza quartiere agli affitti in nero. È successo a circa 30mila fuorisede tra iscritti e neolaureati dell’Università della Calabria (UniCal), contattati via posta elettronica tramite il direttore del Centro residenziale dell’ateneo, che ha inviato loro per conto delle Fiamme gialle un questionario in cui si chiede di specificare dove hanno abitato dal 2010 al 2014 e se erano titolari di regolare contratto oppure no, indicando anche indirizzo, ammontare del canone di locazione e metodo di pagamento utilizzato.
Gli affitti in nero sono una piaga ben nota e difficile da estirpare, per questo i metodi escogitati dalla Guardia di Finanza per contrastarli diventano sempre più innovativi e creativi. L’ultima trovata del Nucleo di polizia tributaria di Cosenza è quella di coinvolgere direttamente i fuorisede dell’UniCal per scoprire quali proprietari danno i propri immobili in locazione agli studenti evadendo le tasse.
L’idea dei questionari mirati a stanare gli affitti in nero attraverso le “denunce” degli studenti in linea teorica è ottima, però, ha dato adito anche ad alcune polemiche. Se nei questionari è chiaramente e inequivocabilmente specificato che eventuali sanzioni colpiranno solo il titolare/proprietario dell’immobile, i fuorisede non possono stare del tutto tranquilli. Chi non invierà le risposte alle domande della Guardia di Finanza entro 20 giorni dal ricevimento dell’e-mail, infatti, incorrerà in una multa da 258 a 2.065 euro. Le risposte potranno essere inoltrate attraverso la posta elettronica, a mezzo raccomandata, oppure consegnate a mano, dal 17 novembre al 5 dicembre prossimo presso il Centro residenziale, dove saranno presenti alcuni agenti delle Fiamme gialle.
I questionari finalizzati a scoprire gli affitti in nero sono stati inviati dal Centro residenziale dell’UniCal perché l’ateneo, trattandosi di dati sensibili, non ha voluto consegnare gli indirizzi e-mail dei propri iscritti alla Guardia di Finanza, per non violarne la privacy. Il problema è che i recapiti usati sono quelli istituzionali, che solitamente i ragazzi usano molto raramente e ai quali, ad esempio, coloro che hanno conseguito la laurea triennale nell’arco del quinquennio considerato, potrebbero non avere più accesso.
Stando così le cose, diventa concreta la possibilità che qualcuno non riesca a rispondere al questionario nei tempi previsti e incorra nella sanzione amministrativa. Per questo sui social network è partito un tam tam per diffondere la notizia. In generale, comunque, gli studenti fuorisede dell’UniCal si stanno dimostrano molto collaborativi e forse si riusciranno a scoprire molti affitti in nero e colpire parecchi evasori.