Emergenza aule all’Università di Torino: alcune sono così piccole che gli studenti sono costretti a sedersi per terra e, contemporaneamente, quelle più grandi spesso rimangono vuote. La video-denuncia di uno studente scuote Palazzo Nuovo, storica sede delle facoltà umanistiche dell’ateneo del capoluogo piemontese, guadagnandosi l’attenzione perfino dei quotidiani nazionali. Ad essere additata non è solo l’inadeguatezza delle strutture, risalenti agli anni Sessanta, ma anche la loro gestione.
È finita su Repubblica.it la video-denuncia di uno studente dell’Università di Torino nei confronti di un problema, l’emergenza aule, che quotidianamente affligge coloro che frequentano un corso di laurea le cui lezioni si tengono a Palazzo Nuovo. Il filmato mostra che non è solo un problema di spazi: è vero che molte aule sono sottodimensionate rispetto al numero di studenti che dovrebbero contenere, ma è altrettanto vero che l’organizzazione logistica dei corsi è inadeguata e ve ne sono altre – molto più grandi – che rimangono vuote. Così, mentre in qualche aula si è costretti a sedersi per terra, in alcune c’è il deserto.
Per evitare che potesse essere accusato di aver modificato le immagini, lo studente ha girato la sua video-denuncia sull’emergenza aule in un unico piano sequenza (cioè una singola scena, senza tagli né montaggio). Poi il filmato è stato pubblicato su Facebook, iniziando subito a diffondersi tra i vari gruppi universitari dell’ateneo torinese.
L’emergenza aule all’Università di Torino, per la verità, tende ogni anno a ridimensionarsi da sola. Gravissima nei primi giorni di lezione, si attenua poco a poco perché molti smettono di frequentare anche a causa delle disagevoli condizioni in cui si è costretti a seguire le lezioni. Per poi ripresentarsi, però, ogni volta che ritorna settembre. Nel fenomeno non c’è nulla di imprevedibile, allora, si chiede Edoardo Laporta, lo studente autore della video-denuncia, “possibile che l’ateneo non riesca a organizzare i corsi evitandoci disagi di questo tipo?”.