napolitano riforma università
In questi giorni di attivismo, dopo il via libera della riforma al Senato, le voci dei ricercatori e del mondo universitario contrari alla
riforma non si sono fatte attendere. In risposta ai tanti messaggi di preoccupazione che ha raccolto il quotidiano Repubblica, il Presidente
Napolitano ha indirizzato una sua lettera per sottolineare l’importanza di un “
confronto costruttivo” tra tutte le parti politiche.
La
lettera è indirizzata al professore Bartolomeo Azzaro, pro-Rettore alla Sapienza di Roma per lo Sviluppo delle Attività Formative e di Ricerca, per ricordare che un confronto in
Parlamento nei prossimi step della riforma, rappresenta un passo fondamentale per l’università e la ricerca, che sono il fulcro “della crescita economica e lo sviluppo culturale e civile del Paese”.
Il Presidente della Repubblica ha toccato poi uno degli argomenti più dibattuti, ovvero i
fondi da destinare alla ricerca e al mondo universitario, in quanto è necessario “salvaguardare la spesa pubblica per investimenti, in modo particolare quelli per la ricerca e per l’alta formazione, apprezzando l’impegno del Ministero dell’Economia a affrontare seriamente il problema del fondo di
finanziamento dell’Università”.
Repentine le prime
reazioni al monito del Presidente, una tra le tante quella di Pantaleo, Segretario CGIL, che “finora – ha detto – si è proceduto senza alcun confronto e che alcuni contenuti del ddl dell’università
passati al Senato, sono inaccettabili”.
Vabbè ma finché ne discutono fra politici la riforma rimarrà sempre uguale.
Democrazia diretta zero.
Ma se siamo in europa, ci si laurea in un paese e dopo si lavora in un altro, sarebbe più sensato iniziare a parlare di un sistema universitario europeo unico.
Con un ministero europeo dell’ università, ed un reclutamento di ricercatori su base europea.
Altrimenti questa unione europea a che serve?