Il consumo di droghe tra i giovani cresce, specialmente quello della cannabis. Questo è quanto è emerso dalla Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze 2014, indagine che ha svelato anche come tra la popolazione del nostro Paese si stia diffondendo sempre di più la ludopatia, cioè il gioco patologico.
Circa il 24 per cento dei giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni ha dichiarato di aver fumato almeno uno spinello negli ultimi 12 mesi, segno che tra gli studenti la diffusione delle droghe leggere continua ad aumentare. Il dato dell’indagine del 2013, infatti, si era fermato al 21,56 per cento. La Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze 2014, tuttavia, dà al contempo qualche buona notizia: il consumo di cocaina è diminuito, mentre è rimasto stabile quello di eroina, stimolanti e allucinogeni.
Le indagini svolte per redigere la Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze 2014 comprendono la misurazione della concentrazione delle varie sostanze stupefacenti nelle acque reflue. Da queste analisi si è scoperto che quella della cannabis è aumentata del 10,96 per cento in un solo anno, mentre la presenza di cocaina ha fatto segnare un -0,75 per cento. La relazione ha lanciato, poi, un altro allarme: cresce la dipendenza patologica dal gioco. I casi di coloro che si fanno curare per ludopatia sono cresciuti di mille unità in un anno (da 5.800 a 6.800) e le regione con il maggior numero di pazienti sono Veneto e Lombardia.
La sempre maggior diffusione del consumo di cannabis tra gli under 20 evidenziata dalla Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze 2014 è un segnale preoccupante, specie se si considerano le conseguenze che l’uso intensivo di tale sostanza può avere a lungo termine sui giovani. Recenti ricerche mostrano, infatti, che l’assunzione elevata di questa droga da parte degli adolescenti può portare a un deterioramento permanente delle capacità cognitive, ipotizzando perfino che questo genere di dipendenza possa condurre al manifestarsi di disordini psichiatrici gravi, come la schizofrenia, nei soggetti geneticamente predisposti.