Il selfie ha conquistato tutti: giovani, politici, vip, sportivi e adesso perfino il mondo accademico. All’Università di Teramo, infatti, partirà un corso monografico sugli autoscatti che si realizzano con gli smartphone. Il ciclo di lezioni dedicato a questo tipo di foto digitali farà parte delle attività didattiche destinate agli studenti del corso di laurea magistrale in Management e Comunicazione d’Impresa e sarà presentato il prossimo 23 settembre, per poi concludersi il 9 novembre.
Un autentico fenomeno di massa che, dopo aver stregato i giovani e letteralmente invaso i social network, da qualche tempo spopola anche tra le star e gli esponenti politici, spesso nella versione “collettiva”, denominata groupie, come il famosissimo scatto realizzato da Ellen DeGeneres in occasione della cerimonia di consegna degli Oscar 2014.
Quella di scattare dei selfie non appena se ne presenta l’occasione è diventata una vera e propria mania e il mondo accademico non poteva restare indifferente. Se, però, solitamente le notizie di corsi con argomenti a dir poco insoliti solitamente arrivano dagli USA, stavolta non è così ed è un ateneo di casa nostra a lanciare l’iniziativa. Sarà Raffaella Morselli, professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Teramo, a guidare gli studenti alla scoperta di tutti i segreti di questo successo globale, che – oltre ad essere diventato un importante fenomeno sociale – è anche “una pratica estetica di indiscusso valore culturale che trova le sue radici nell’autoritratto fotografico”. Ed è proprio nei suoi risvolti artistico-culturali che gli studenti lo studieranno e vi si cimenteranno, realizzando anche una mostra dei propri selfie al termine del corso.
L’idea della docente dell’Università di Teramo non è affatto azzardata, specialmente se si considera che la moda dell’autoscatto da condividere sui social ha raggiunto una diffusione tale che il termine selfie è stato eletto parola dell’anno 2013 dai lessicografi dell’Università di Oxford. In Italia, l’ateneo abruzzese non è il primo ad accogliere in ambito accademico il fenomeno: l’Università di Palermo, ad esempio, quest’anno ha deciso di promuoversi attraverso uno spot realizzato interamente con autoscatti degli studenti.