Rapporto Ocse sull'Istruzione 2014: luci e ombre per l'Italia
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Rapporto Ocse sull’Istruzione 2014: “Solo il 47 per cento dei diplomati italiani quest’anno si iscriverà all’università”

da | Set 2014 | News | 0 commenti

Meno della metà dei neo diplomati quest’anno sceglierà di proseguire gli studi iscrivendosi all’università. A dirlo è il Rapporto Ocse sull’Istruzione 2014, che evidenzia un sempre maggiore disinteresse dei giovani italiani per la formazione, tant’è vero che i dati dell’indagine mostrano anche un aumento della dispersione scolastica. La laurea, però, è ancora una marcia in più nel mondo del lavoro, soprattutto a lungo termine.

Dopo anni nei quali il numero di laureati in Italia è rimasto al palo, il Rapporto Ocse sull’Istruzione 2014 mostra un segno più, ma non è ancora abbastanza. Nel 2012 i laureati rappresentavano il 22 per cento della popolazione di età compresa tra i 25 e i 34 anni del nostro Paese, mentre nel 2000 erano solo l’11 per cento, nonostante questo ci piazziamo al 34esimo posto (su un totale di 37) nella classifica dei paesi dell’area Ocse.

La laurea è sempre più “roba da donne” e iniziano a sfatarsi alcuni falsi miti. I dati del Rapporto Ocse sull’Istruzione 2014 mostrano che nel 2012 ben il 62 per cento dei neo dottori era di sesso femminile (nel 2000 le laureate erano il 56 per cento del totale), così come il 40 per cento di quanti avevano concluso un percorso di studi dell’area di Ingegneria. Ciò dimostra che quello secondo cui le donne sarebbero più portare per le materie umanistiche e gli uomini per quelle scientifiche è solo un pregiudizio culturale, che lentamente inizia a tramontare.

Il Rapporto Ocse sull’Istruzione 2014 mostra qualche segno di miglioramento del livello di istruzione generale, evidenziando una riduzione del numero di coloro che non hanno completato la scuola superiore: se nel 2000 i 25-34enni privi del diploma erano il 41 per cento del totale, nel 2012 la percentuale è scesa al 28 per cento, anche se si mantiene al di sotto della media Ocse (17,4 per cento).

Ma nel Rapporto Ocse sull’Istruzione 2014 non ci sono solo luci. Nel periodo compreso tra il 2008 e il 2012 è cresciuta drammaticamente la quota dei Neet, cioè di coloro che non lavorano e nè studiano, nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni, passando dal 19,2 al 24,6 per cento. Al contempo, diminuisce di quattro punti percentuali la spesa pubblica per la scuola e continuano ad essere negative – anche se in lieve miglioramento – le performance dei nostri studenti nei test “Pisa”: nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni siamo penultimi in matematica e ultimi in lettura.

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