Non poteva non destare i sospetti della magistratura locale la vicenda di un nostro connazionale che, con soli dieci giorni di permanenza in Albania – e per di più distribuiti nell’arco di sei anni – è riuscito a prendere una laurea in Medicina. Una cosa talmente incredibile da puzzare immediatamente di bruciato, anche perché l’ateneo che ha rilasciato il titolo è la famigerata Kristal University, balzata agli onori delle cronache italiane qualche anno fa per lo scandalo della laurea ottenuta in maniera poco trasparente da Renzo Bossi.
La storia dell’italiano, un 42enne pescarese, che ha conseguito la laurea in Medicina in dieci giorni è emersa perché lo stesso nel 2012 aveva richiesto agli uffici diplomatici italiani in Albania di poter avere una dichiarazione di valore che gli consentisse di ottenere il riconoscimento del titolo anche nel nostro Paese. La cosa, però, si è rivelata più difficile del previsto, perché per ottenere il documento gli è stato richiesto un certificato rilasciato dall’ateneo con le date degli esami sostenuti. Certificato che l’uomo non è stato in grado di produrre. Da qui è partita la segnalazione alla polizia, la quale indagando ha scoperto che il pescarese non era iscritto all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) e tra il 2006 – anno di immatricolazione – e il 2012 aveva trascorso in Albania solo dieci giorni. E adesso sarà la magistratura albanese a dover decidere se si tratta di una truffa oppure no.
Quale che sia il responso che daranno i giudici, non si tratta di un caso isolato: sarebbero ben 900 i nostri connazionali che negli ultimi anni hanno preso una laurea in Albania in atenei il cui modus operandi è giudicato sospetto. E gli italiani non sono gli unici: sono migliaia gli stranieri che diventano “dottori” sull’altra sponda dell’Adriatico. Il tutto, però, senza che vi siano corsi tenuti in lingue diverse dall’albanese.
Tutto questo ha portato l’attuale governo di Tirana a scatenare una vera e propria guerra alle università che rilasciano lauree in maniera fraudolenta, tanto che si ipotizza la chiusura di metà degli atenei del Paese. Una misura drastica per far sì che nessuno possa più prendere una laurea in Medicina in dieci giorni.