L’Università di Padova si conferma al primo posto anche nella classifica Censis di Veterinaria 2014, grazie a un punteggio di 107. L’ottima performance dell’ateneo veneto fa sì che la seconda e la terza della graduatoria, rispettivamente Parma (98) e Teramo (94), restino nettamente staccate. Il quarto posto quest’anno spetta nuovamente a Torino, che totalizza 93 punti e precede l’Università di Camerino, che risale nettamente rispetto al 2013 e ottiene un punteggio pari a 91.
Al sesto posto della classifica Censis di Veterinaria 2014 c’è l’Università di Bologna (90), in discesa di una posizione rispetto al 2013, e al settimo quella di Perugia (86), che invece è protagonista di un’ascesa di diverse posizioni. A registrare un tonfo in graduatoria è Sassari, che scende dalla seconda all’ottava piazza e ottiene solo 82,5 punti. Una posizione più in basso nella classifica Censis di Veterinaria 2014 c’è la Statale di Milano, che totalizza una media di 81.
Al decimo posto della classifica Censis di Veterinaria 2014 la “Federico II” di Napoli (79,5), mentre le ultime tre della graduatoria sono nuovamente l’Università di Messina, che – con 76 punti – mantiene la stessa posizione dell’anno scorso, e gli atenei di Pisa e Bari che si sono scambiati le posizioni e hanno ottenuto una media rispettivamente di 74 e 73,5 punti.
L’identikit del laureato in Veterinaria. Sulla base dei dati dell’ultima indagine AlmaLaurea sul profilo dei laureati si può evidenziare che mediamente per completare il percorso di studi occorrono 7,8 anni e solamente il 18 per cento degli studenti riesce a laurearsi in corso. La media generale ottenuta agli esami è comunque buona – 25,5 su 30 – e anche il voto di laurea è abbastanza alto, attestandosi in media a 102,8 su 110, solo il 23 per cento dei neo dottori, però, è pienamente soddisfatto di aver scelto questo percorso formativo.
Sbocchi professionali. I laureati in Veterinaria, dopo aver conseguito l’abilitazione ed essersi iscritti all’albo professionale, sono autorizzati ad esercitare la libera professione in ambulatori privati oppure ad operare nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale presso Aziende sanitarie locali e istituti di zooprofilassi. Un’altra possibilità per loro è anche quella di inserirsi all’interno di industrie farmaceutiche specializzate nella produzione di medicinali destinati all’uso animale, oppure presso aziende zootecniche e alimentari.