La classifica ARWU 2014 non ha dubbi: tra i migliori 150 atenei del mondo non c’è posto per quelli italiani. L’ennesima cattiva notizia per il mondo accademico nostrano, che d’estate – il periodo più caldo dell’anno non solo dal punto di vista climatico ma anche per quanto riguarda i ranking nazionali e internazionali delle università – riceve spesso delle bocciature. A farla da padroni nella graduatoria sono, invece, sempre gli atenei americani, che monopolizzano il podio con Harvard, che si conferma prima (un dominio che dura da ben dodici anni), Stanford, che conquista la seconda posizione, e il MIT, che è terzo. Ma non solo: gli USA piazzano sedici delle loro università tra le prime diciotto. Le altre due? Le “solite” Oxford e Cambridge, da anni saldamente nella top ten.
Niente da fare, dunque, per le nostre università. Ancora una volta. Il primo ateneo tricolore nella classifica ARWU 2014 è l’Università di Bologna, che però – pur migliorando quanto fatto l’anno scorso – non riesce ad andare oltre il gruppo che comprende le posizioni tra la 151esima e la 200esima.
La classifica ARWU, acronimo di Academic Ranking of World Universities, che elenca i 500 migliori atenei del mondo, è stilata ogni anno dalla Jao Tong University di Shangai (Cina) e tra i ranking mondiali è uno dei più prestigiosi. Le prime 100 posizioni sono elencate una per una, mentre dalla 101esima alla 500esima sono riunite in gruppi di 50 (101-150, 151-200, 201-250, 251-300, 301-350, 351-400, 401-450, 451-500). Tra i primi 100 atenei della classifica ARWU 2014 cinquantadue sono statunitensi, trentasette europei, quattro canadesi, quattro giapponesi e tre australiani.
Ma, a noi italiani, la classifica ARWU 2014 non riserva solo dispiaceri: di positivo, infatti, rispetto all’anno passato c’è che è aumentato il numero di università nostrane presenti (da 19 a 21), molte delle quali hanno migliorato le performance ottenute nel passato. Sono sei quelli che si sono classificati nel gruppo 151-200: oltre alla già citata Bologna, ce l’hanno fatta anche Torino, la Statale di Milano, Padova, La Sapienza e Pisa. L’Italia, tuttavia, deve fare i conti anche con un’uscita eccellente, quella del Politecnico di Torino, che quest’anno non è riuscito nemmeno a entrare in graduatoria.