Anche se la definizione farebbe pensare a una questione anagrafica, in realtà l’architetto junior si differenzia dall’architetto come tutti lo conoscono solo per le competenze, per la laurea conseguita ma soprattutto per l’esame di stato da architetto svolto e la sezione dell’albo in cui ci si iscrive, che è differenziato tra l’architetto junior e la figura professionale di architetto.
La figura professionale di architetto junior è stata introdotta in seguito al DPR 328/2001 che ha revisionato le regole e le procedure per diventare architetto, e consente di accedere all’esame di stato da architetto pur essendo in possesso della sola laurea triennale nelle classi 4 e 8, ovvero classe delle lauree in ingegneria civile e ambientale, architettura e ingegneria edile.
Dal 2004 con l’introduzione della riforma D.M. 270/04 le facoltà di Architettura hanno infatti la possibilità di offrire dei corsi triennali, una possibilità che, considerando ancora una mancanza di un totale adeguamento, diverrà obbligatoria a partire dall’anno accademico 2010/11.
Ma cosa può fare e quali sono i limiti professionali dell’architetto junior? Innanzitutto è bene sottolineare che agendo nel campo dell’edilizia, il suo ruolo è quello di supporto e collaborazione in tutte le fasi del processo edilizio, partendo dal progetto fino al collaudo finale, che rimangono però di competenza esclusiva di architetti e ingegneri, lavorando infatti su dei piani e dei progetti curati da altri abilitati. L’architetto junior può infatti assumere in via diretta la responsabilità di progettista e la qualifica di direttore dei lavori solo per le “costruzioni civili semplici, con l’uso di metodologie standardizzate”, come riporta la legge che ne individua qualifiche e competenze. Nessuna delle competenze attribuite all’architetto junior è di natura esclusiva o riservata, e soprattutto tutte le competenze dell’architetto junior rientrano nelle attribuzioni dell’Architetto, ma “non rientrano in quelle di altre figure della Sezione A dell’Albo”.
E’ importante segnalare che vengono escluse dalle “metodologie standardizzate” tutte quelle costruzioni riconducibili alle aree paesaggistico-ambientali, storico-archeologiche e storico-artistiche, mentre rientra nelle competenze dell’architetto junior la possibilità di effettuare “i rilievi diretti e strumentali sull’edilizia attuale e storica”.
Leggo solo ora questo articolo,vediamo se qualcuno risponde….mi sto per laureare in architettura, laurea triennale, ordinamento 509. Avendo trovato già lavoro pensavo di fermarmi con gli studi,ora però sono attanagliato dai dubbi.
Posso io, dopo aver passato l’esame di stato ed essermi iscritto all’albo, firmare progetti? non pretendo di progettare e realizzare musei o edifici di dimensioni mastodontiche, ma vorrei capire se almeno gli edifici “normali” posso progettarli.
Grazie mille,
Stefano
Certo che puoi firmare progetti. Per ogni dubbio ti consiglio ti consultare il seguente sito http://www.architettiroma.it/quaderni/puntob/index.aspx ,è molto esaustivo.
Ciao!
Vado al sodo: Dopo la laurea triennale (architettura e produzione edilizia al Politecnico di milano) e l’esame annesso sarei Arch. junior in Italia(iscrivibile all’albo). Per la magistrale vorrei passare ad Ingegneria dell’edilizia e laurearmi in gestione del costruito (uscendo come ingegnere edile/project manager).
Tuttavia, qualora decidessi di fermarmi alla triennale, in base alla vostra esperienza, sapreste dirmi come in genere vengono visti all’estero (europa/australia/usa) questi ”Junior”?
Grazie Tante!
Ciao.
Anche io come Nicolas avrei delle domande riguardo la validità della laurea triennale all’estero.
Come viene vista? A che “degree” corrisponde? Cosa permette di fare?
E’ possibile iscriversi agli esami per diventare architetto in uno degli states senza aver fatto la specialistica?
Spero qualcuno risponda dal momento che questo post è inattivo dal 2013..