Via il
velo integrale, burqa o niqab, dalle
università e dai campus della Siria. “Non è coerente con i valori e l’etica della tradizione accademica”, a riferirlo è l’agenzia statale Sana, riportando una direttiva del ministro dell’Istruzione superiore, Ghaith Barakat.
La decisione del governo di
Damasco è da attribuire, secondo fonti diverse, sia alle richieste avanzate da alcune famiglie, sia dal fatto che, alcuni insegnanti che indossavano il velo integrale, svolgono ora lavori di ufficio perché è impossibile ogni tipo di
interazione con gli studenti”.
Il velo che lascia scoperti solo gli
occhi, secondo gli esponenti di governo e molti critici, non rappresenta infatti nella quasi totalità dei casi una scelta autonoma, ma una
imposizione, e come tale favorirebbe il proliferare di un pensiero di tipo integralista ed estremista.
Il velo integrale nelle università e nei luoghi pubblici in generale, è un elemento di forte discussione non solo nei Paesi islamici come l’Egitto che è stato protagonista di molte
querelle sul velo all’università, ma anche in Europa e nei paesi occidentali. Nel 2009 il governo
francese ha infatti votato a favore del divieto di indossare veli che coprono il volto, e ad aprile dello stesso anno il Belgio è stato il primo Paese europeo a mettere
fuori legge il velo integrale nei luoghi pubblici.