Studiare sui libri di carta? Roba del passato. Adesso è tutto più facile grazie agli e-book e, per rendere ancora più semplice il compito, è arrivato anche Q-book. L’app creata dalla dottoranda di Ingegneria e Scienze dell’Informazione dell’Università di Trento Hyeong Kyeong Hwang rappresenta un nuovo approccio allo studio, che si avvale dell’associazione tra concetti.
A spingere la giovane all’elaborazione di quest’app è stata la volontà di consentire di sfruttare appieno le grandi potenzialità che offrono gli e-book per lo studio. “Si sente spesso dire che gli e-book sono una grande opportunità perché consentono di affiancare contenuti multimediali al testo,” ha spiegato Hyeong Kyeong Hwang, “ma finora questi dipendevano interamente dall’autore. Con Q-book ho voluto offrire la possibilità agli studenti di scegliere i contenuti che preferivano”.
Q-book consente un apprendimento personalizzato e più semplice, grazie a link ad altro materiale, all’individuazione in automatico delle parole chiave, ai riassunti automatici dei capitoli, alla possibilità per lo studente di scegliere tra i contenuti multimediali proposti dall’app quelli che ritiene più interessanti. E non è tutto: c’è spazio anche per la condivisione di contenuti e per porre domande a una community.
L’app ideata dalla dottoranda dell’Università di Trento promette di essere uno strumento utile anche per i professori, aiutandoli nella formulazione di programmi didattici personalizzati in base alle diverse esigenze di chi apprende.
Le nozioni teoriche dietro la nascita di Q-book? Il fatto che nel nostro cervello le nozioni sono una combinazione tra parola scritta e immagini, e che unire media diversi concorra a renderle più salde, a farle ricordare con facilità, a collegarle tra loro. Il progetto vuole impiegare la multimedialità in funzione dello studio, insomma: un approccio che è valso a Hyeong Kyeong Hwang la vittoria nel concorso internazionale “Future Ideas 2014” per la sezione dedicata a Entertainment, media and gaming.
E dopo i riconoscimenti, presto per l’app Q-book sarà la volta della sperimentazione. Prima in un liceo locale, poi forse anche in altre scuole e università. L’apprendimento 3.0 muove i suoi primi passi.