Lezione di crisi all’università tenuta dal Ministro Giulio Tremonti. A fare da cornice al discorso tenuto dal Ministro dell’Economia e delle Finanze è stata l’Università di Friburgo in cui studenti, docenti e alcuni politici hanno assistito a una lezione per ricordare che l’ “Europa non sta affondando”.
La crisi e le politiche europee sono stati i temi al centro della lezione che è stata occasione per il Ministro per sottolineare l’urgenza di una strategia di concerto per tutti i 27 stati membri, perché, secondo il Ministro, è un grave errore pensare che il contenimento della crisi – e quindi il rigore dei bilanci pubblici in un singolo Paese – possa rappresentare una buona via di uscita.
Riferendosi all’Europa e utilizzando una metafora a metà tra il cinematografico e la battaglia navale ha infatti sottolineato che “Non siamo il Titanic e pur avendo un biglietto di prima classe non ci si può illudere che scendendo un momento nella seconda classe, tutto resti come prima”.
La platea dell’Università di Friburgo è stata inoltre allertata: “La crisi non è finita, sta solo cambiando forma e passa dal privato al pubblico“. Una dichiarazione tuttavia che non deve aver colto di sorpresa gli studenti universitari in un momento profondamente critico per le risorse pubbliche alle Università.
La crisi e le politiche europee sono stati i temi al centro della lezione che è stata occasione per il Ministro per sottolineare l’urgenza di una strategia di concerto per tutti i 27 stati membri, perché, secondo il Ministro, è un grave errore pensare che il contenimento della crisi – e quindi il rigore dei bilanci pubblici in un singolo Paese – possa rappresentare una buona via di uscita.
Riferendosi all’Europa e utilizzando una metafora a metà tra il cinematografico e la battaglia navale ha infatti sottolineato che “Non siamo il Titanic e pur avendo un biglietto di prima classe non ci si può illudere che scendendo un momento nella seconda classe, tutto resti come prima”.
La platea dell’Università di Friburgo è stata inoltre allertata: “La crisi non è finita, sta solo cambiando forma e passa dal privato al pubblico“. Una dichiarazione tuttavia che non deve aver colto di sorpresa gli studenti universitari in un momento profondamente critico per le risorse pubbliche alle Università.