Il nuovo rimedio contro lo stress pre-esame ha quattro zampe e una coda. Da Maggio all’Università di Aberdeen, in Scozia, partirà un progetto pilota che prevede l’introduzione di una ‘stanza dei cuccioli’ per aiutare gli iscritti a rilassarsi: “Speriamo di poter migliorare l’umore degli studenti e la qualità del loro studio”, dichiara Emma Carlen, docente associato dell’ateneo scozzese. D’altra parte, già da tempo alcuni studi hanno confermato l’efficacia della pet therapy in più ambiti della nostra vita.
Quella che sarà inaugurata all’Università di Aberdeen è una stanza dove poter coccolare teneri animali da compagnia prima di un esame, in modo da allentare la tensione e migliorare l’approccio psicologico alla prova che si deve andare ad affrontare. Meglio di una camomilla o di qualche altro rimedio calmante. Ma non è la prima volta che viene lanciata un’iniziativa del genere: la pet therapy all’università era stata già sperimentata con ottimi risultati l’anno scorso da un ateneo canadese, dove centinaia di studenti hanno potuto godere della compagnia di cuccioli nelle ore di studio.
È l’Associazione Cani Guida di Scozia che si è offerta di portare presso l’Università di Aberdeen alcuni dei propri cuccioli in formazione, “una collaborazione – aggiunge Emma Carlen – che permetterà inoltre di contribuire economicamente al mantenimento del prezioso servizio offerto da questo ente”. In realtà, la pet therapy è solo uno dei tanti rimedi che l’ateneo scozzese mette a disposizione dei propri studenti nello stressante periodo pre-esame. Ad esempio, “durante la settimana di sospensione prevista nel corso della sessione di esami – spiega Gillian Kerr, coordinatore delle attività sportive presso l’università – abbiamo in programma la consegna agli studenti di 500 pacchi contenti frullati energetici a base di frutta e verdura, mele e diversi omaggi per massaggi e sessioni di yoga“.
I cuccioli apporterebbero benefici non solo contro lo stress degli studenti, ma anche in ambito lavorativo, come sostenuto da una ricerca giapponese di qualche tempo fa. Di fatto, immagini che ritraggono questi piccoli animali, come ad esempio quelle che molto spesso mettiamo come sfondo nei computer, andrebbero ad attivare l’area del cervello dedicata all’attenzione, aumentando di conseguenza la produttività di chi si sofferma a guardarle. E, se solo a guardarli si ottengono grandi risultati, avendo la possibilità di un’interazione in presenza – accarezzandoli e percependo tutto il loro affetto – il successo dovrebbe essere assicurato.