Tutto secondo le previsioni. È Stefania Giannini, senatrice e segretario di Scelta Civica, il nuovo ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Le voci che giravano fin dal giorno dell’assegnazione da parte del Capo dello Stato dell’incarico di formare un nuovo governo a Matteo Renzi hanno trovato conferma quando al Quirinale è stata ufficialmente annunciata la squadra dei ministri.
Toscana (è nata a Lucca) come chi l’ha preceduta (la pisana Maria Chiara Carrozza), 53 anni, Stefania Giannini è una glottologa con alle spalle una carriera da docente di Fonetica e fonologia, Sociolinguistica, Glottologia e Linguistica generale presso l’Università per Stranieri di Perugia e l’Università di Perugia. Dal 1° Ottobre 2004 fino ad Aprile 2013 il neo-ministro è stata anche a capo dell’Università per Stranieri di Perugia, divenendo così il terzo ex-rettore di fila che che arriva al vertice del MIUR (prima di lei, la stessa Carrozza e Francesco Profumo).
Già membro direttivo della Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI), il nuovo ministro dell’Istruzione è stata molto attiva a livello internazionale, tanto da aver ricevuto una laurea honoris causa da parte dell’Istituto Universitario Reges-Rede Gonzaga De Ensino Superior, Cesd-Centro de Ensino Superior de Dracena (Brasile) proprio per il suo impegno nel promuovere programmi di cooperazione internazionale.
Dopo essere stata eletta nel Febbraio 2013 al Senato nella liste ‘Con Monti per l’Italia’ nella regione Toscana, Stefania Giannini è diventata segretario e coordinatrice politica di Scelta Civica lo scorso 16 Novembre, dopo la scissione dell’area popolare del partito e il passo indietro dell’ex-premier Mario Monti.
Il nuovo ministro dell’Istruzione dovrà fare i conti con una situazione tutt’altro che rosea, ma ha già le idee chiare rispetto ai punti sui quali intende lavorare per rilanciare il sistema dell’università, come ha dichiarato nei giorni scorsi in un’intervista concessa all’Huffington Post. Merito, diritto allo studio, competizione e cooperazione saranno, secondo Stefania Giannini, le chiavi per il risanamento. Riguardo alla possibilità di attuare i propri propositi, il neo-ministro si è detta ottimista, anche grazie alla carica di entusiasmo ed energia che il nuovo presidente del Consiglio porta con sé, la quale – se condivisa dalle forze politiche – potrà portare a “un risultato storico, rivoluzionario”.