Lo scenario italiano, quando si parla di corsi di specializzazione manageriali post-laurea, è desolante: lo conferma il Global MBA Rankings 2014 stilato dal Financial Times. Nella lista dei migliori cento figura, infatti, solo la Sda Bocconi di Milano, mentre ancora una volta viene riconosciuto lo strapotere delle università americane. Come l’anno scorso, ai primi due posti troviamo la Harvard Business School e la Stanford Graduate School of Business, mentre sul terzo gradino del podio c’è la London Business School, che scalza la University of Pennsylvania, oggi quarta.
L’Europa, tuttavia, non sfigura e nella top ten del Financial Times Global MBA Rankings 2014 troviamo altre due istituzioni del Vecchio continente: la francese Insead (che ha sede a Singapore) e la spagnola Iese. In più, sono da registrare le ottime performances anche della svizzera Imd, che ha registrato uno dei recuperi più forti rispetto allo scorso anno, e della scuola di Losanna, che si è piazzata dodicesima, guadagnando ben sette posizioni.
Per l’Italia, invece, non mancano le note dolenti: un solo ateneo piazzato nel Financial Times Global MBA Rankings 2014 e per giunta privato. La presenza in classifica della Bocconi di Milano e l’ottimo risultato ottenuto dall’università di Via Sarfatti – che con il suo Master in Business Administration si piazza 31esima a livello mondiale, scalando ben otto posizioni rispetto al 2013 – non riescono a far passare in secondo piano l’ennesima testimonianza delle crepe sempre più vistose nel sistema dell’istruzione italiana.Gli atenei americani – che hanno la meglio nella classifica, occupando oltre la metà delle posizioni – possono contare su programmi rigorosi, investimenti ingenti (perlopiù privati) e una grande capacità di attrarre a sé i più grandi talenti di tutto il mondo, mentre nel nostro Paese i lavoratori con alta formazione incontrano maggiori difficoltà nell’inserirsi nell’attuale mercato del lavoro.
Il Financial Times Global MBA Rankings 2014 è il risultato della combinazione di venti indicatori: dall’aumento dello stipendio dopo la frequenza del corso alla rapidità di inserimento lavorativo, dal grado d’internazionalità del corpo docente alla qualità della ricerca. Il successo della Sda Bocconi di Milano è frutto degli ottimi risultati ottenuti sul piano del placement (l’84 per cento degli allievi trova lavoro nel giro di tre mesi) e dei rapporti sempre più stretti con docenti e istituzioni internazionali. Ma ha influito anche il fatto che per gli ex-studenti dell’MBA della Bocconi l’aumento di stipendio a tre anni dal conseguimento del titolo è risultato pari a una percentuale del 112 per cento e ha raggiunto una quota uguale a 112.901 dollari. Dati questi, di tutto rispetto. L’unica pecca per l’ateneo milanese? Il costo del corso annuale Mba, che risulta essere di 46mila euro.