Esami al buio e fuori dalle aule, è stata questa la decisione finale dei docenti di Lettere della Sapienza. Dopo il blocco degli esami indetto dallo
sciopero dei docenti della facoltà dall’1 al 9 luglio, adesso i prof. hanno deciso che
dal 12 gli esami riprenderanno regolarmente, a condizione di essere svolti di notte o
fuori dalle aule.
A comunicarlo, lo stesso preside di facoltà di Lettere, Franco Piperno, al fianco dei presidi delle altre facoltà umanistiche della
Sapienza – Studi Orientali, Filosofia, Scienze Umanistiche e la scuola per Archivisti e Bibliotecari – che ieri hanno tenuto una conferenza stampa nell’Aula1 della facoltà di Lettere per comunicare quali saranno le prossime forme di protesta dei docenti contro la manovra finanziaria del governo e il ddl di riforma.
Dal 12 al 14 luglio, quindi esami all’
aperto, per le strade della città universitarie e nei cortili d’ateneo. Il 13 luglio invece, sarà la data degli appelli notturni. Le sedute d’esame si terranno dalle 21 alle 5 di mattina, nelle aule, al buio o al massimo con qualche
candela accesa.
Una forma di protesta, questa, già annunciata la settimana scorsa durante l’ultimo consiglio di facoltà a Lettere e Filosofia, che penalizza meno gli studenti – rispetto a quella degli
esami sospesi – e che allo stesso tempo fa leva sull’
oscurità come metafora dei tempi e delle politiche dell’istruzione attuali, ma anche dello status di “professori anomali” e ricercatori, il cui lavoro viene declassato e reso invisibile.
Con i tagli previsti dal Governo al fondo di finanziamento ordinario e il blocco del turn-over, nei prossimi cinque anni la Sapienza perderà un terzo dei
docenti, lo ha detto il preside della facoltà di Scienze Umanistiche, Roberto Nicolai. Dal prossimo anno accademico, rischiano di non vedere più luce, inoltre, interi
corsi di laurea, mentre crescono le
adesioni dei ricercatori al blocco delle attività didattiche non obbligatorie.
Non un caso isolato, quello della Sapienza, il
blocco degli esami a luglio ha infatti coinvolto
altre facoltà italiane, in alcune delle quali sono state persino sospese sedute di laurea. Intanto, continua la settimana di
mobilitazione indetta da docenti, ricercatori e studenti fino a sabato 9 contro la riforma e i tagli.