Esami scritti, tesine e tesi facili facili col ‘copia e incolla’? In Lombardia non sarà più possibile: per smascherare chi non presenta elaborati originali quasi tutte le università della regione si sono ormai dotate di software anti-plagio di ultima generazione. E gli studenti ‘furbetti’ potrebbero avere i giorni contati: contro di loro, non solo intelligenze artificiali ma anche codici etici.
L’ultimo ateneo lombardo in ordine di tempo a virare verso la tolleranza zero verso il ‘copia e incolla’ è la Liuc di Castellanza, dove il controllo obbligatorio per ogni paper e per ogni tesi di laurea – da effettuarsi con il software anti-plagio Turnitin – entrerà in vigore il prossimo primo Gennaio. “La decisione viene dopo alcuni episodi spiacevoli”, ha spiegato Pietro Cavalieri, della biblioteca universitaria. L’obiettivo? “Non certo quello di punire; piuttosto che i ragazzi imparino a scrivere e a usare correttamente le citazioni”.
Ma già altre università lombarde avevano recentemente adottato programmi intelligenti per smascherare gli studenti copioni. Al Dipartimento di Economia della Bicocca di Milano, per esempio, il software anti-plagio di riferimento si chiama Compilatio. Ogni docente del dipartimento ha un account, da cui può accedere per introdurre la tesi nel database, sottoporla a controlli incrociati con i moltissimi articoli e testi contenuti, e ottenere come risultato un bollino: verde, giallo o rosso. Ossia, niente (o poco) di copiato, plagio parziale o evidente scopiazzatura in più di metà dello scritto.
Anche la Bocconi dispone di un proprio software in grado di stanare il ‘copia e incolla’, denominato Turing, il quale è operativo addirittura dal 2011. E la prestigiosa università privata lombarda ha ingaggiato una autentica guerra ai copioni, tanto che ha inserito clausole apposite anche nel proprio codice etico.
I software anti-plagio sono ormai abbastanza efficaci e non hanno nessuna pietà nemmeno per quegli studenti che hanno tentato di camuffare il ‘copia e incolla’ apportando delle modifiche alle frasi, ad esempio spostando qualche predicato. Purtroppo per le università, però, i programmi anti-copioni non possono ancora smascherare tutti i tipi di plagio: per esempio, è impossibile capire se un elaborato scritto è stato copiato da un testo in un’altra lingua, un limite piuttosto forte data la facile accessibilità dei contributi internazionali. Ma i programmatori sono al lavoro anche su questo aspetto.