Se le donne vogliono prevenire il cancro al pancreas, sicuramente nella loro alimentazione non devono far mancare grandi quantitativi di frutta secca. Lo rivela uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università di Harvard, secondo i quali consumare almeno 2 volte alla settimana 28 grammi di noci, nocciole, pistacchi e altra frutta secca riduce la probabilità di sviluppare questa forma tumorale, tra le più gravi e mortali che possono colpire l’uomo. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sul British Journal of Cancer.
Che la frutta secca possa contribuire alla prevenzione del cancro al pancreas – indipendentemente da altri noti o ipotetici fattori di rischio, come l’età, l’altezza, il peso e l’attività fisica, il fumo, il diabete e abitudini alimentari scorrette – si è scoperto prendendo in esame più di 75mila donne. Dall’analisi, però, gli autori hanno escluso chi già era stato, in passato, affetto da un tumore.
Nel dettaglio, i ricercatori americani hanno valutato il consumo di questo tipo di alimento sia all’inizio dello studio sia ogni 2 o 4 anni. Ne è emerso, per l’appunto, che la frutta secca ha un alto effetto protettivo nei confronti di questa aggressiva forma tumorale. Questo perché probabilmente il suo uso “è stato associato a un rischio ridotto di diabete mellito, che è un fattore di rischio per il cancro al pancreas“. Oltretutto, le donne che mangiano grandi quantità di frutta secca sono risultate più magre di quelle che, invece, non la amano particolarmente e non la inseriscono nel loro regime alimentare abituale.
I benefici apportati da questo tipo di alimento non sono, però, una novità. I risultati dello studio condotto dai ricercatori di Harvard, infatti, si aggiungono a quelli portati alla luce da altre ricerche scientifiche secondo le quali, consumare molta frutta secca riduce notevolmente il rischio di malattie cardiache, di sindrome metabolica e di diabete di tipo 2 e, nel caso degli uomini, contribuisce a migliorare la qualità dello sperma.