Per trovare lavoro il famoso pezzo di carta non basta, la laurea vale meno del diploma superiore. È quanto emerge dal “Piano di azione per l’occupabilità dei giovani Italia 2020” presentato ieri a Roma dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini e dal ministro del Lavoro Maurizio Sacconi.
I due ministri hanno spiegato, infatti, che in Italia ci sono più disoccupati tra i laureati che tra chi si è fermato al diploma di scuola superiore.
Detto in percentuali, per i giovani tra i 25 e i 34 anni, il tasso di disoccupazione risulta pari all’11,2 per cento per i laureati, mentre scende all’8 per cento per i diplomati. I più penalizzati sono ancora i ragazzi che hanno solo la licenza media, per i quali il tasso di disoccupazione è di gran lunga superiore, e pari cioè al 23,7 per cento.
Tra gli obiettivi del Piano presentato dai due ministri, anche quello di ripensare il ruolo della formazione universitaria, dei tirocini formativi – quindi degli stage – e dei dottorati di ricerca.
Quello che è stato messo in luce, ancora una volta è lo scollamento tra percorsi di istruzione superiore e figure richieste dal mercato. L’obiettivo dei ministri è quello di rilanciare l’istruzione tecnico-professionale e i contratti di apprendistato, e ridurre e semplificare l’offerta formativa delle università, aprendo la ricerca al sistema produttivo.
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