manifestazione cgil 12 giugno
Una quota importante quella degli universitari alla manifestazione indetta da Cgil lo scorso 12 giugno contro la
manovra varata dal Governo Berlusconi, centinaia e centinai di studenti su circa 25 mila partecipanti secondo i fati della Questura, hanno infatti
presidiato le file della protesta al grido di “pagano sempre i soliti”.
“Una
presenza importante – ha dichiarato ad Apcom Giorgio Paterna, coordinatore dell’Unione degli universitari alla
manifestazione del 12 giugno – perché testimonia il
malessere per delle scelte che il governo deve assolutamente rivedere”.
Studenti da tutta Italia ed in particolar modo dalle Regioni del centro hanno infatti giudicato il provvedimento “
iniquo” perché a pagare le spese di questa crisi e dei tagli comunque necessari sarebbero proprio le fasce più deboli e simbolo chiave della crescita del Paese. “Il nostro futuro è stato già fortemente messo in discussione dalla legge 133 e dalla riforma Gelmini – ha insistito il coordinatore – ed ora c’è anche questa manovra che
massacra ulteriormente l’università: i nuovi provvedimenti del governo verranno perfino sganciate borse di studio dal reddito”.
Intanto, dopo la settimana di contestazioni dal 17 al 22 maggio presso tutti gli Atenei italiani per opporsi al ddl Gelmini, i docenti, ricercatori, personale amministrativo e studenti hanno deciso di proclamare una nuova protesta per il
prossimo 1 luglio, questo l’oggetto di un comunicato congiunto firmato da Adi, Adu, Andu, Apu, Cga, Cipur-Confsal-Snals, Cisal, Cisl-Università, Cnru, Cnu, Confsal-Cisapuni, Flc-Cgil, Link-Coordinamento Universitario e tutte le altre sigle che sostengono la categoria universitaria. Le associazioni annunciano che richiederanno un
incontro con il Presidente del Consiglio per “Il ripristino del Ffo rispetto al 2008; la conservazione presso le Università delle intere retribuzioni per cessazione e l’eliminazione della sospensione degli aumenti della docenza”, proseguendo con una nuova ondata di mobilitazioni.