L’università non esercita più l’appeal di una volta. La nuova tendenza che parte dagli USA è quella di terminare gli studi con il diploma e poi provare a diventare imprenditori di successo, sulla scia di modelli illustri come Steve Jobs, Bill Gates e Mark Zuckerberg. Anche perché, qualcosa si è inceppato nel sistema che faceva sì che una laurea – specie se prestigiosa – garantisse una brillante carriera.
Ciò che per anni è stato ripetuto a milioni di giovani in tutto il mondo, ossia che la laurea è la chiave per il successo, è stato smentito dalla realtà dei fatti. Complice la crisi, infatti, molti non sono riusciti a ritagliarsi un proprio spazio nel mondo del lavoro o a trovarne uno adeguato alle proprie qualifiche. In parallelo, però, la crescita dei costi dell’istruzione terziaria non si è arrestata, e questo ha spinto molti a cercare altre strade, che non passassero dai college.
L’appeal della laurea si è appannato anche perché negli ultimi decenni negli USA sono emersi numerosi esempi eccellenti di come si possa riuscire, grazie a un’idea brillante e notevoli capacità personali, ad avere successo come imprenditori anche senza il famoso pezzo di carta. Alcuni dei grandi della Silicon Valley, ad esempio, non hanno mai terminato gli studi universitari e c’è qualcuno – come Peter Thiel, co-fondatore di PayPal, che offre borse di studio da 100mila dollari ai ragazzi che decidono di non andare all’università per provare a diventare imprenditori avviando una start up – che è fermamente convinto dell’inutilità di investire nella formazione terziaria e che questa, addirittura, svilisca il talento dei giovani.
L’American Association of Colleges, però, avverte: “la gente parla del successo di Bill Gates o Steve Jobs, ma quelle sono situazioni limite. A meno che non si sia particolarmente brillanti, serve la laurea per fare una buona carriera”.
Intanto, negli USA proliferano le organizzazioni nate per incoraggiare i giovani a non proseguire gli studi dopo il diploma (o anche prima), spesso guidate da altri ragazzi che non sono stati attratti dall’appeal dell’università e hanno deciso di abbandonare i libri. Una di queste è UnCollege, del ventunenne Dale Stephens, che in un anno ha ricevuto duecento richieste per il programma di anno sabbatico. Il suo fondatore non ha dubbi: “L’università è l’ideale per un certo tipo di conoscenza, ma c’è troppa specializzazione in ogni ambito. E poi chi dice che sei pronto per il college intorno ai 20 anni: perché non prima o dopo? Non bisogna aver paura di fare scelte diverse”.