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La
riforma dell’Università firmata dal ministro Gelmini spacca in due l’Italia e penalizza gli studenti del
Mezzogiorno. A dirlo ieri all’Università di Palermo Marco Meloni, responsabile nazionale Pd per l’Università, e Giuseppe Lupo, segretario del Pd Sicilia.
Proprio la città universitaria siciliana è stata la seconda tappa, dopo Napoli, del
viaggio del Pd negli atenei italiani che andrà avanti fino a luglio e durante il quale il Pd ha deciso di incontrare direttamente studenti e ricercatori per ripensare la riforma. “Abbiamo iniziato il viaggio dal Sud – hanno spiegato – per la particolare emergenza che riguarda gli atenei del Mezzogiorno”.
In particolare, il Pd si riferisce ai
tagli previsti per il
2011, su cui a fine maggio già i
rettori hanno espresso preoccupazione: “gli atenei non sanno a quanto ammontano le risorse disponibili per il 2011, con il conseguente rischio del blocco della programmazione” ha ribadito Meloni spiegando come a questo quadro – che riguarda gli atenei di tutta Italia – si aggiunge poi la particolare situazione delle università meridionali dove il sistema dei
servizi allo studente arranca.
Mobilità sociale, potenziamento delle residenze e dei servizi per studenti, docenti più giovani e valorizzazione dei dottorati. Queste in sintesi le
prime proposte che il Pd ha discusso con studenti e ricercatori all’Università di Palermo.