Come anticipato nell’approfondimento sulla formazione per diventare notaio, il superamento dell’esame di stato che consente l’accesso alla professione è condizionato, come per le altre professioni legali, allo svolgimento di un periodo di praticantato da notaio da svolgere presso uno studio notarile.
Il primo passo da fare per iniziare il praticantato da notaio è la presentazione della domanda di ammissione al praticantato da notaio per la quale occorre rivolgersi al Consiglio Notarile del Distretto dove si svolgerà il periodo di pratica.
Come per le altre professioni legali, per l’accesso al praticantato da notaio è un requisito fondamentale il possesso del diploma di laurea, tale praticantato dovrà infatti avere durata di 18 mesi, tuttavia può essere iniziato già sei mesi prima della laurea, ovvero quando mancano un massimo di 60 crediti formativi per ottenere il titolo, considerando anche i crediti riconosciuti per la tesi.
Un’altra possibilità di accesso alla professione, oltre al praticantato da notaio “sul campo”, è quella di frequentare le numerose scuole notarili, alcune gestite in forma diretta dai Consigli notarili, il cui costo si aggira tra i 750 euro i 2.000 euro, con la possibilità di ottenere delle borse di studio. Questo è ciò che accade in modo analogo alle Scuole per le Professioni legali, attivate anche se non ogni anno presso alcune università, la cui frequenza consente di svolgere il praticantato direttamente in sede di formazione di aula, grazie all’introduzione di esercitazioni e simulazioni pratiche.
Il periodo del praticantato da notaio, oltre a essere un requisito necessario dal punto di vista “formale”, è un elemento di primaria importanza per la formazione di coloro che aspirano alla professione, in quanto consente di apprendere le metodologie e gli aspetti più delicati del “mestiere”, conoscere la gestione di uno studio notarile e ovviamente permette al praticante di avere una visione più corretta e “concreta” della deontologia professionale.