proposta incentivi rientro cervelli
La
proposta di legge che prevede
incentivi fiscali per il
rientro dei cervelli in Italia è stata approvata ieri dalla Camera con 485 voti favorevoli e 5 astensioni.
Il disegno bipartisan, che ha visto tra le prime firme quella di Enrico Letta (Pd) e Stefano Saglia (Pdl), era arrivato alla Camera a febbraio. Negli scorsi mesi è stato l’ufficio commissione finanze a valutarlo. Adesso la proposta varca le porte del
Senato.
A beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dalla proposta di legge saranno i cosiddetti “
cervelli in fuga“: cittadini dell’Unione Europea,
laureati, con età inferiore ai 41 anni, che abbiano avuto residenza in Italia per almeno un anno, e con almeno un anno di esperienza lavorativa all’estero. Ma anche: giovani europei che abbiano risieduto almeno per due anni in Italia e che hanno fatto un’esperienza di studio all’estero per due anni consecutivi conseguendo alla fine una laurea o un master.
Questi cervelli fuggiti all’estero, saranno “
detassati“, nel caso in cui dimostrino di essere stati assunti in Italia o di aver cambiato domicilio per svolgere attività lavorative in Italia (attività di impresa o di lavoro autonomo). Altro parametro considerato per beneficiare dell’agevolazione sarà quello di confermare la
residenza in Italia entro tre mesi dall’inizio del contratto di lavoro o dell’attività lavorativa.