Per studiare Agraria è meglio iscriversi all’Università di Bologna. Questo è ciò che emerge dalla classifica Censis-Repubblica 2013, che pone l’ateneo emiliano per la terza volta al vertice della graduatoria, assegnandogli 101,2 punti di media. La seconda è l’Università di Torino (100,5), in ascesa di ben cinque posizioni rispetto al 2012, mentre al terzo posto si trova l’Università di Firenze (98,6).
Al quarto posto della classifica Censis per l’area di Agraria 2013 si conferma l’Università di Udine (95,8), mentre al quinto si piazza quest’anno la Statale di Milano (95,6). Dal sesto al decimo posto si trovano, invece, nell’ordine, le università di Padova (95,3), Sassari (94,1), Perugia (93,9), l’Università Politecnica delle Marche (92,2) e quella di Modena e Reggio Emilia (91,9).
Più in basso nella classifica Censis per l’area di Agraria 2013 ci sono Parma (90,1), la Tuscia (89,3), la “Federico II” di Napoli (82,4), Teramo (82,2), Foggia (82,1), l’Università della Basilicata (81,5) e quelle di Pisa (80,4) e Catania (80,1). Le ultime tre posizioni della classifica Censis per l’area di Agraria 2013 sono, infine, occupate dagli atenei di Bari (78,9) e Reggio Calabria (74,3) e dall’Università del Molise (66).
Quest’anno le classifiche Censis della didattica non sono stilate per facoltà, poiché tali strutture sono state abolite con l’entrata in vigore della legge n. 240 del 30 Dicembre 2010. La classifica 2013 per l’area di Agraria interessa le lauree triennali afferenti alle classi di Scienze e Tecnologie Agrarie e Forestali (L-25), Scienze e Tecnologie Alimentari (L-26), Scienze Zootecniche e Tecnologie delle Produzioni Animali (L-38). I punteggi – che possono andare da 66 a 110 punti – sono stati assegnati in base a una serie di indicatori quali i progetti di ricerca, la produttività scientifica, i rapporti internazionali e la progressione di carriera degli studenti.
L’identikit del laureato in Agraria. I dati dell’indagine di AlmaLaurea sul profilo dei laureati di primo livello nel 2012 svelano che la maggioranza è costituita da maschi (54,7 per cento del totale), con un diploma tecnico (43,4 per cento) o scientifico (36,6 per cento). Il laureato-tipo è riuscito a concludere gli studi in corso (37,7 per cento) o un anno fuori corso (22,2 per cento), e nell’87 per cento dei casi è abbastanza o decisamente soddisfatto del percorso scelto.
Sbocchi professionali. I laureati dell’area di Agraria possono trovare impiego presso aziende pubbliche e private che si occupano di monitoraggio, tutela e sviluppo ambientale, controllo di qualità e sanitario delle produzioni agro-alimentari e animali, gestione di parchi e riserve naturali. Inoltre potranno occuparsi di fornire assistenza tecnica, igienica ed economica a imprese agro-zootecniche, di acquacoltura e faunistico-venatorie, oppure esercitare la libera professione in qualità di dottore agronomo o forestale (dopo il superamento di un apposito esame di Stato).