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La ricerca migliore? Per l’ANVUR è quella degli atenei di Padova, Trento e Pisa

da | Lug 2013 | News | 0 commenti

Sono state presentate con circa un mese di anticipo rispetto alle previsioni le “pagelle” dell’ANVUR, l’Agenzia Nazionale per la Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca, che valutano la qualità della ricerca svolta nei vari atenei italiani tra il 2004 e il 2010. Sotto la lente dell’agenzia sono finite quasi 185mila pubblicazioni, brevetti e affini, riconducibili a 95 università, 12 enti di ricerca vigilati dal MIUR e 26 enti “volontari” (9 enti di ricerca e 17 consorzi interuniversitari). Lo scopo della valutazione è cambiare il sistema del finanziamento, improntandolo alla meritocrazia, con la distribuzione delle risorse pubbliche alle realtà più virtuose.

Si attende infatti per le prossime settimane il decreto che dividerà i fondi. Agli atenei ritenuti virtuosi saranno assegnati 540 milioni di euro, che costituiscono il 66 per cento delle risorse messe in campo come quota premiale (818 milioni in tutto). Il rimanente 34 per cento verrà distribuito in base ai risultati della didattica. Finalmente, insomma, sembra si sia avviata la rivoluzione del sistema di finanziamento, basata sugli incentivi al merito e non solo sulle dimensioni della singola università, i cui principi erano già stabiliti da tempo, ma il cui avvento era sempre stato rimandato e che la riforma Gelmini aveva, invece, ripescato.

Secondo la valutazione dell’ANVUR sulla qualità della ricerca universitaria nel periodo 2004-2010, è Padova a primeggiare tra gli atenei di grandi dimensioni, grazie alle sue eccellenze in Economia, Medicina e Scienze della Terra. L’Università di Trento guida invece la classifica degli atenei medi, brillando in particolare per Medicina e Storia. Tra gli atenei più piccoli, infine, sono il Sant’Anna e la Normale di Pisa a guadagnare il primo gradino del podio. I criteri adottati per la valutazione della qualità delle pubblicazioni si basano su rilevanza, originalità/innovazione e internazionalizzazione del prodotto di ricerca (ovvero il suo posizionamento nel panorama internazionale).

A proposito dei risultati della valutazione dell’ANVUR sulla qualità della ricerca universitaria nel settennio 2004-2010 si è detta più che soddisfatta il ministro Carrozza, secondo cui con questo passo “il mondo della ricerca ha fatto un enorme sforzo di trasparenza”, che spera possa essere seguito anche da altri settori della Pubblica Amministrazione. Inoltre, ha spiegato il ministro, in questo modo “l’Italia è entrata nell’Europa della valutazione”,  adottando una prospettiva che potrà essere importante per la crescita del sistema dell’istruzione superiore: non solo per la distribuzione della quota premiale dei fondi agli atenei, ma anche perché potrà contribuire a orientare le scelte di studenti e ricercatori.

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