Come combattere il calo delle immatricolazioni? Gli atenei italiani stanno mettendo in campo una serie di strategie per arginare il fenomeno e contendersi l’un l’altro gli iscritti. Tra le università del Belpaese è scattata una vera e propria competizione a suon di nuovi corsi di laurea (che sulla carta dovrebbero offrire maggiori sbocchi lavorativi), laboratori esperienziali e servizi sempre più tecnologici e interattivi.
Alla Bocconi di Milano, ad esempio, ci si difende dalla crisi delle immatricolazioni con un’offerta formativa di respiro internazionale, il cui fiore all’occhiello è il World Bachelor in Business. Il corso di laurea di I livello, di durata quadriennale, permetterà di studiare in tre diversi continenti (Europa, Stati Uniti e Asia) e farà conseguire altrettanti diplomi di laurea.
All’Università Carlo Cattaneo – LIUC, invece, si punta ad avvicinare la didattica accademica e la realtà del mondo del lavoro. Con questo obiettivo è stata allestita una vera e propria aula di tribunale, nella quale gli studenti di Giurisprudenza potranno simulare – alla presenza anche di alcuni magistrati – lo svolgimento di un processo, e sempre con lo stesso spirito si propongono agli studenti di Economia e Ingegneria attività quali, ad esempio, la redazione di statuti, bilanci societari e report o l’analisi di casi aziendali improntati alla lean production.
In altri atenei il calo delle immatricolazioni si combatte con lo sport, come nel caso dell’Università di Trento. Qui, dall’11 al 21 Dicembre, si svolgeranno le prossime Universiadi invernali, per le quali sono attese circa 3mila presenze da tutto il mondo, ed è già iniziato il reclutamento di 1.500 volontari che dovranno garantire il buon esito della manifestazione. Sempre a Trento, viene premiato anche il merito, al punto che nel 2012 sono stati assegnati premi a 750 studenti per un totale di 1,5 milioni di euro.
All’Università di Teramo l’arma contro la diminuzione degli immatricolati si chiama innovazione. L’ateneo abruzzese ha infatti recentemente siglato il “Patto con lo studente”, che prevede un rinnovamento della didattica, resa più interattiva attraverso il ricorso alle nuove tecnologie (in particolare, pre-lezioni fruibili attraverso i tablet). L’università offre inoltre la possibilità di acquisire numerose certificazioni linguistiche e informatiche, molto utili per arricchire il curriculum dei neolaureati.
Anche a Bari, infine, l’università e il politecnico locali sono molto aperti alle novità nel campo dell’energia e dell’hi-tech. L’Università “Aldo Moro” quest’anno ha fornito la propria partnership al Festival dell’Innovazione 2013, mentre il politecnico è particolarmente attivo nella promozione degli spin-off accademici per dar vita a nuovi progetti imprenditoriali. Con tali iniziative i due atenei del capoluogo pugliese puntano a trattenere i giovani sul territorio, evitandone la fuga verso le università del Centro-Nord.