A molti potrebbe sembrare un sogno: fare musica con il sostegno, anche economico, del proprio ateneo. Per gli iscritti dell’Università Carlo Cattneo – LIUC di Castellanza (VA) il sogno è diventato realtà. Così, tra le numerose attività extra didattiche dell’università – che vanno dallo sport alla web radio passando per il laboratorio teatrale, le associazioni studentesche e le attività concertistiche in collaborazione con il Comune di Castellanza – adesso c’è anche la LIUC Band.
Universita.it ha voluto approfondire la conoscenza di questa iniziativa parlandone con Stefano D’Onofrio, ideatore e responsabile del progetto musicale.
Stefano, ci racconti quando e com’è nata l’idea di avviare il progetto che ha portato alla formazione della LIUC Band?
L’idea nasce sicuramente da un bisogno personale: ogni musicista che è cresciuto con lo strumento e suona regolarmente con la propria band, una volta che si trova in una nuova città sente la necessità di continuare la sua passione. Così è stato per me. Dopo il primo anno di inattività musicale in università, essendomi informato su precedenti progetti di questo genere in LIUC, a settembre ho raccolto le firme di chi come me desiderava uno spazio per esprimere la propria creatività. Ed è così che è tornata la LIUC Band.
Qual è il ruolo dell’università nel progetto?
L’impegno della LIUC – Università Cattaneo consiste nell’offrire questa grande occasione a noi studenti, coprendo gran parte dei costi per la sala prove e per il service noleggiato per i live interni alla struttura universitaria. Un grazie particolare va a Dino Boselli, responsabile delle attività extra-didattiche, che ha reso possibile tutto questo.
Da quanti elementi è composta la LIUC Band e quali generi musicali fanno parte del vostro repertorio?
La line-up 2012-2013 è composta da Gaia Bambi (voce), Davide Crisci e Giuseppe Polito (chitarra), Antonio Filippelli (basso) e Luciano Mezza (batteria). Il nostro repertorio include brani che hanno fatto la storia della musica fino ad arrivare ai nuovi singoli più apprezzati nella charts europee, senza tralasciare alcuni capolavori blues. C’è spazio anche per nuovi inediti proposti dai ragazzi.
Se qualche altro studente della LIUC volesse unirsi alla band cosa dovrebbe fare?
Basta contattare il nostro responsabile all’ufficio attività extra-didattiche LIUC o direttamente un componente della band. Dopo un incontro e un test iniziale, si valuterà un eventuale inserimento o possibilità di collaborazione. Non sono richieste obbligatoriamente abilità con lo strumento.
Quali sono gli obiettivi della LIUC Band per il futuro?
L’obiettivo principale è quello di dare continuità a questo progetto. Ormai gli studenti LIUC conoscono la band, che è seguita con grande successo. Ad inizio semestre si ripartirà con una line-up leggermente modificata (dovuta all’entrata delle matricole e all’uscita dei laureati). Le basi sono comunque solide e il gruppo unito.
Pensi che lo spazio dedicato alla musica negli atenei italiani sia sufficiente? E, se non lo fosse, cosa si potrebbe fare per modificare la situazione?
Non sappiamo di molti progetti paralleli al nostro. Ma più che parlare di colpe o di disorganizzazione di altri, dobbiamo pensare a noi studenti. Tutto è nelle nostre mani, bisogna credere nelle proprie iniziative con determinazione e i risultati arriveranno presto.