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Residenze e alloggi universitari: investimenti statali per costruzione e ammodernamento in calo

da | Mag 2013 | News | 0 commenti

Investimenti pubblici destinati a interventi su alloggi e residenze per gli studenti universitari in progressivo calo: dai 450 milioni di cofinanziamento nazionale del 2001 ai 420 del 2007, fino agli appena 287 del 2011 (anno dell’ultimo bando). La richiesta in realtà ammonterebbe a 380 milioni, e dunque meno della metà delle opere ammesse ai fondi verrà condotta a termine. Questi i dati della “Relazione  annuale 2012 sugli interventi di edilizia per gli alloggi universitari”, da pochi giorni consegnata tra le mani del ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza.

La legge 338 del 2000 consente ad alcuni soggetti pubblici (Regioni, Province autonome, università) o privati (cooperative studentesche, fondazioni e istituzioni senza scopo di lucro) di chiedere un cofinanziamento statale per interventi di ammodernamento o ingrandimento di residenze universitarie già esistenti, di costruzione di nuovi alloggi o di acquisto di immobili da adibire a tale destinazione d’uso, per il 50 per cento dell’importo.

E dal 2001 i progetti finanziati sono stati 260, cosa che ha consentito la creazione di 37mila posti, con una spesa totale da parte dello Stato di più di un miliardo di euro. Ma gli investimenti sono in costante calo: i 450 milioni stanziati nel 2001 hanno riguardato 139 iniziative per un totale di 13.031 posti, mentre i 420 milioni del 2007 sono stati sufficienti solo per 110 iniziative (11.386 posti).

E ora? Il terzo bando è del 2011: solo 78 le domande, per un totale di 11.095 nuovi posti. Ma di queste 78 domande solo 54 sono state ammesse (per 7.317 posti), di cui una metà è relativa a residenze e alloggi universitari da rinnovare e l’altra metà da costruire ex novo. Più del 50 per cento dei progetti accolti riguarda il Nord (36 sui 44 presentati), 12 sono quelli che saranno finanziati al Centro (su 17 istante presentate) e solo 6 (su 17 presentati) al Sud.

A complicare ulteriormente le cose è la ridotta dotazione di fondi: sono infatti soltanto 287 i milioni stanziati dal MIUR, col risultato che nell’immediato saranno solo 24 i progetti ritenuti idonei, e dunque accolti, che potranno avere il loro finanziamento. E gli altri 30? Per loro si aspettano, come risulta dalla “Relazione”, “le economie derivanti dai risparmi ottenuti dai bandi precedenti ed eventuali rinunce e revoche dei cofinanziamenti concessi”.

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