Boom negli Stati Uniti dei corsi per diventare esperti di cyber security: spuntano nuovi master e specializzazioni in tantissimi college e università USA. L’obiettivo? Imparare le tecnologie e i metodi impiegati dagli hacker, così da affrontarli e lottare ad armi pari.
Del resto, nel Paese la protezione dei dati sensibili è una materia attualissima: risale a solo un paio di settimane fa la polemica tra le aziende statunitensi e la Cina, ritenuta responsabile di attacchi hacker ai loro siti. Ben il 26 per cento delle aziende USA aveva denunciato furti o compromissioni relativi alle proprie attività nel Paese asiatico, e quasi il 50 per cento sostiene di aver subito violazioni della proprietà intellettuale. Il che turba ulteriormente i sonni già agitati dei responsabili della sicurezza informatica d’oltreoceano.
Non sorprende allora che si cerchi di correre ai ripari. Nei mesi scorsi si è tentato di farlo attraverso l’iniziativa del Department of Homeland Security, che ha lanciato una dozzina di programmi di studio per aspiranti hacker, da impiegare poi nella cyber security americana. Considerando che sarebbero più che raddoppiati dal 2009 i cyber attacchi ai siti di società americane (secondo i dati di un rapporto del Ponemon Institute), molte aziende si trovano costrette a ricercare tecnici qualificati e anche le università si stanno attrezzando per formarli.
E, a vedere i dati, le prospettive occupazionali per gli esperti di cyber security non sembrano mancare, anche se per ora gli studenti sembrano più propensi a un altro utilizzo delle proprie capacità tecnologiche. Le parole di Irving Lachow del Center for a new American Security – che si occupa di sviluppo e ideazione di sistemi di sicurezza informatici – suonano quasi come una chiamata alle armi: “Ci sono tante persone che hanno la passione per questo tipo di lavoro: molti di quelli che amano i computer sviluppano videogame o applicazioni interessanti e questo è bellissimo per tutti, ma noi abbiamo bisogno di persone che hanno voglia di pensare alla sicurezza e a come proteggere quei giochi e quelle applicazioni dagli avversari”.
Se qualcuno fosse interessato, sappia che in Italia le cose non vanno molto meglio: è della settimana scorsa l’indagine di Wired che attesta l’aumento di cybercrime e terrorismo digitale nel nostro Paese, cresciuti del 252 per cento soltanto nell’ultimo anno.