Harlem Shake anche all'università: ecco l'ultimo tormentone web
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L’Harlem Shake spopola ovunque, anche all’università: ecco cos’è e com’è nato l’ultimo tormentone del web

da | Mar 2013 | News | 0 commenti

Trenta secondi, una base dubstep e all’improvviso la follia collettiva: ladies and gentlemen, è arrivato l’Harlem Shake. Ultimo tormentone – “meme”, per essere precisi – diffuso via web: sempre più numerosi i video girati in scuole e università, in ufficio, per strada, ovunque.

Il nome deriva dal brano che fa da base, “Harlem Shake” di Baauer, dj americano d’improvviso famosissimo in tutto il mondo. Il pezzo è stato diffuso in download digitale lo scorso Maggio e dopo un anno, a sorpresa, ha raggiunto il primo posto nella Hot 100 della Billboard USA, oltre che nelle top ten di altre decine di Paesi.

A dare il via al tormentone è stato, a Febbraio, un gruppo di ragazzi australiani. E da allora è il finimondo: scuole, università, luoghi di lavoro, ormai l’Harlem Shake spopola ovunque e sono tantissimi i video che si possono trovare sul web: basta provare a fare una ricerca su Youtube (a proposito, provate a digitare nella stringa di ricerca ‘do the harlem shake‘ e vedrete che succede…). La mania ha contagiato perfino la Juventus, il cui video in pochi giorni ha accumulato già tre milioni di visualizzazioni.

“Con Los Terroristas”: su queste parole un ragazzo balla da solo per 10-15 secondi, gli altri attorno lo ignorano. Poi scatta “Do the Harlem Shake”, la canzone cambia ritmo, tutti devono ballare scatenandosi quanto più possibile altri 15 secondi. Vestiti come vogliono, mascherati, non vestiti, senza freni inibitori – tanto che in alcuni Paesi sono scattati arresti per atti osceni in luogo pubblico. Infine, al rallenty, il ruggito di un leone chiude tutto.

Studenti, colleghi d’ufficio, vigili del fuoco, cestisti e calciatori, parodie dei politici: una viralità senza precedenti, con circa 40mila video caricati su Youtube in poco più di un mese. Se ne parla anche su Facebook e Twitter, con l’hashtag #harlemshake. Mezzo di protesta e richiesta di libertà di espressione in Medio Oriente, gara tra università per tempismo e scenografia (online sono disponibili moltissimi video girati negli atenei di Milano, Torino, Bologna e Pavia, tanto per citarne alcuni), ecco che l’Harlem Shake, unito all’altro fenomeno Internet del momento, quello delle “pagine spotted, ci accompagna verso la primavera. Per chi ancora non sapesse di cosa si tratta, questo è il video del flash mob del 4 Marzo scorso alla Bicocca:

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