Il premio Nobel per la medicina e senatrice a vita Rita Levi Montalcini è morta nella sua casa a Roma all’età di 103 anni. Nata a Torino nel 1909, la scienziata è divenuta famosa in tutto il mondo per la scoperta del nerve growth factor (NGF), che le è valsa l’assegnazione del più prestigioso tra i riconoscimenti nel 1986. Da giorni la Levi Montalcini aveva iniziato ad accusare stanchezza e malessere, finché improvvisamente nel pomeriggio di ieri le sue condizioni si sono aggravate tanto che anche l’intervento del 118 si è rivelato vano. I funerali della famosa neurologa si celebreranno a Torino il 2 Gennaio prossimo in forma privata.
Di origine ebraica, Rita Levi Montalcini era riuscita ad iscriversi alla Facoltà di Medicina dell’Università di Torino nonostante il parere negativo del padre, laureandosi con lode nel 1936. Nel 1938, dopo la promulgazione delle leggi razziali, la neurologa fu costretta prima a emigrare in Belgio, poi a continuare le proprie ricerche privatamente, allestendo un laboratorio in casa. Dopo varie peregrinazioni, nel 1947 la scienziata accettò una cattedra di Neurobiologia alla Washington University rimanendo negli Stati Uniti per quasi trent’anni. Proprio in quel Paese, negli anni ’50, arrivò la scoperta della proteina responsabile della crescita delle cellule nervose, grazie alla quale conquistò il premio Nobel insieme al suo allievo Stanley Cohen.
In linea con una vita interamente dedicata allo studio e alla ricerca, Rita Levi Montalcini ha continuato fino all’ultimo a leggere e documentarsi, dimostrando sempre grande umiltà, come quando nel 2008, in occasione del conferimento della laurea honoris causa da parte della Bicocca di Milano, dichiarò: “La mia intelligenza? Più che mediocre. I miei unici meriti sono stati impegno e ottimismo”.
La notizia della morte di Rita Levi Montalcini è stata accolta con unanime cordoglio sia da parte del mondo politico e istituzionale sia di quello scientifico e accademico. Tra i primi a manifestare la propria partecipazione al dolore dei familiari e a ricordare i meriti della studiosa sono stati l’Università di Torino e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale attraverso una nota diffusa dall’ufficio stampa del Quirinale, ha posto l’accento tra l’altro sull’importanza della sua figura per “la causa dell’avanzamento sociale e civile delle donne, che l’ha vista personalmente impegnata anche fuori d’Italia”.
Anche la gente comune in queste ore sta dimostrando il proprio affetto e tributando i dovuti onori alla scienziata deponendo mazzi di fiori davanti alla sua casa romana o condividendo messaggi attraverso i social network. Rita Levi Montalcini era molto amata anche a causa del suo impegno incessante in favore dei giovani e della ricerca e dei suoi innumerevoli appelli affinché si ponesse un freno alla fuga dei cervelli.
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