Lo dicevano anche le nostre nonne che, al di là dei precetti religiosi o del dover mantenere intatta la reputazione delle ragazze, l’attesa aumenta il piacere. Ora sembra darne la conferma uno studio dal titolo Differing Relationship Outcomes When Sex Happens Befor, On, or After First Dates appena pubblicato sul Journal of Sex Research, secondo cui è meglio aspettare prima di fare sesso perché fa bene all’amore e alla coppia stessa. Le coppie che hanno temporeggiato, a distanza di un anno, sono infatti più salde, comunicano di più e in generale sono più soddisfatte del rapporto a due rispetto a quelle che hanno consumato già al primo appuntamento o comunque nei primi giorni.
Nel corso dello studio i tre autori, Brian J. Willoughbya, Jason S. Carrol e Dean M. Busby, della Brigham Young University hanno monitorato 10.932 persone coinvolte in un serio legame di coppia, ma non sposate, e hanno ricostruito gli inizi dei rispettivi rapporti amorosi. Ne è emerso che quanti si erano concessi durante i primissimi appuntamenti, arrivati al primo anniversario erano maggiormente insoddisfatti rispetto a chi aveva preferito aspettare un po’ o addirittura a chi (dopo ben un anno) non aveva ancora avuto rapporti sessuali col partner.
I ricercatori non danno una spiegazione scientifica sulla curiosa equivalenza tra attesa e rapporto soddisfacente. Il buon senso, però, porterebbe a pensare che aver fatto sesso al primo appuntamento, o comunque in maniera affrettata, possa confondere le valutazioni e le aspettative dei partner circa il nascente rapporto di coppia. Inoltre focalizzare inizialmente la propria unione solo sull’intesa fisica rischia di far passare in secondo piano quei valori che sono le fondamenta su cui un’unione si basa – quali ad esempio il sentimento che lega le due persone, gli interessi e le affinità comuni – rischiando di cadere nell’infelicità.
Non è affatto detto però che le coppie che infrangono il tabù del sesso al primo appuntamento, magari anche con una certa soddisfazione reciproca, non siano affini anche negli altri ambiti del legame amoroso creando un rapporto stabile e felice. Lo studio in questione, infatti, andrebbe preso con le pinze, specie se si considera che la Brigham Young University ha sede nello Utah ed è di proprietà della Chiesa Mormone, comunità notoriamente poco libertina. Gli stessi studenti firmano, al momento dell’iscrizione, un contratto chiamato Honor Code and Dress and Grooming Standards che impone loro di rispettare un ferreo codice morale che include l’astensione da rapporti sessuali prematrimoniali, linguaggio volgare, tabacco, tè, caffè, cannabis e droghe pesanti e l’impegno a vestirsi in maniera dimessa.
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