Otto arresti, oltre 50 fermati e numerosi feriti tra manifestanti e forze dell’ordine: è questo il triste bilancio degli scontri tra studenti e polizia avvenuti durante la mobilitazione di ieri, 14 novembre. La protesta europea contro le misure di austerità dettate dall’Unione Europea è degenerata in molti casi in autentica guerriglia. I fatti più gravi sono accaduti a Roma, dove si è reso necessario anche l’intervento dei mezzi blindati e sono avvenuti gli arresti.
La protesta ha coinvolto 87 città italiane e molte capitali europee, con cortei e momenti di tensione anche a Madrid, Atene e Bruxelles. Nella capitale spagnola si sono registrati gli episodi più violenti e il bilancio finale della giornata è stato di ben 62 arresti e 34 feriti, di cui alcuni appartenenti alle forze dell’ordine. In Italia, invece, le piazze più “calde” sono state Roma, Milano, Torino, Napoli e Brescia.
I momenti più duri degli scontri che hanno portato, nella Capitale, ad otto arresti (c’è anche una donna) e ad altrettante denunce si sono svolti sul lungotevere, dove c’è stato anche un lancio di sassi e bombe carta da parte degli studenti all’indirizzo delle forze dell’ordine. Questo ha fatto scattare una serie di cariche della polizia e l’entrata in azione dei blindati per disperdere i manifestanti. Alla fine, tra specchietti e cassonetti rotti e pali della segnaletica divelti, si sono contati 16 feriti, tra cui alcuni agenti, e nel corso della giornata ben 140 manifestati sono stati identificati. La tensione è stata alta anche altrove, specialmente a Torino, dove nel corso degli scontri un agente di polizia è stato colpito con una mazza da baseball che gli ha procurato la rottura del casco e ferite al volto e al braccio destro. Cinque poliziotti sono rimasti feriti anche a Milano e tre a Padova.
Adesso, terminati gli scontri, infuriano le polemiche. Alla fine della giornata di proteste il ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri, ha espresso apprezzamento per il lavoro della polizia e solidarietà verso gli agenti feriti. Gli studenti e gli altri manifestanti, però, non ci stanno e da ore circolano immagini che documentano le manganellate ricevute da alcuni. Ora si attende la prossima mobilitazione, prevista per sabato 17 novembre: il rischio è che la situazione già molto tesa possa degenerare ulteriormente.
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